La Caritas accusa i francesi: “Truccano i documenti dei minori per rimandarli a Ventimiglia”
Anche questa mattina i lavoratori frontalieri alla frontiera di Ventimiglia Ponte San Lodovico, hanno dovuto sottostare a controlli a campione dalla Géndarmerie francese. Occhiali scuri e mitra sottobraccio eseguono gli ordini arrivati da Parigi, in assetto da guerra. La Géndarmerie inoltre ha schierato, per mostrare i muscoli, una decina di mezzi della Gendarmeria mobile.
Ecco che cosa accade al confine con Ventimiglia
Ma è la denuncia della Caritas a sollevare un caso diplomatico e internazionale. “I francesi rimandano indietro dei migranti minorenni cambiando l’età, questo va contro il trattato di Dublino – denuncia all’Ansa Christian Papini, direttore della Caritas intemelia -. E rimandano anche indietro delle famiglie”. Accade a Ponte San Luigi, la frontiera “superiore” tra Ventimiglia e Menton Garavan – dove si trovano il commissariato della polizia italiana e il commissariato della Géndarmerie francese. I migranti trovati in Francia vengono respinti e rimandati in Italia. Sono frequentemente ragazzi, donne con bambini e minori. Dal punto di vista del diritto internazionale, le autorità francesi non potrebbero rispedire in Italia un minore. Tuttavia una circolare interna dell’umanitario governo francese e della ancora più “umanitario e solidale” ministero dell’Interno transalpino, è affissa in bella evidenza nei gabbiotti dei gendarmi francesi, da far leggere ai migranti: “Si vous êtes mineur, vous pouvez aussi faire l’objet d’un refus d’entrée”. “Se sei minorenne, potresti anche vederti rifiutato l’ingresso”. Una condotta in piena violazione del Trattato di Dublino. Nessuno dei nostri politici si indigna. Anzi, la cosa accade da tempo, i francesi truccano i documenti dei minori.
La Caritas denuncia: “Dal 2015 la Francia ha chiuso le frontiere e viola il Trattato di Dublino”
“La cosa grave è che spesso i francesi rimandano indietro dei minori cambiando l’età, questo va contro il trattato di Dublino. Rimandano anche indietro delle famiglie. Pochissimi migranti vogliono restare in Italia, vogliono andare in Germania, Svezia, Olanda”: spiega Papini, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”. “Dal 2015 la Francia ha chiuso le frontiere. La cosa grave è che spesso rimandano indietro dei minori cambiando l’età, questo va contro il trattato di Dublino. Rimandano anche indietro delle famiglie”. Finora, a Roma, nessuno ha protestato. Ora, per fortuna, un organismo neutrale come la Caritas denuncia gli abusi francesi e la condotta in pieno spregio al diritto internazionale.