La Cina censura i Mondiali: cosa si inventa il regime per non far vedere i tifosi senza mascherina
L’emittente statale cinese Cctv Sports sta tagliando le inquadrature ravvicinate dei tifosi senza mascherina anti-Covid ai Mondiali. I primi servizi andati in onda hanno scatenato la rabbia nel Paese, dove sono scoppiate proteste per le dure restrizioni contro la pandemia. Ed è per questo che il regime comunista è corso alla censura. Durante Giappone-Costa Rica, la Cctv ha sostituito le inquadrature ravvicinate di tifosi senza mascherina con immagini di giocatori, funzionari o dello stadio. L’emittente ha mostrato inquadrature distanti della folla, in cui era difficile distinguere i singoli volti; e un numero minore di inquadrature della folla rispetto alla trasmissione in diretta della stessa partita su piattaforme online. A riferirlo è il Guardian, che cita le reazioni di rabbia degli utenti social cinesi alla vista dei tifosi accalcati negli stadi gremiti. In netto contrasto con i divieti cui centinaia di milioni di persone sono costrette a fare i conti nelle città della Cina per evitare il diffondersi dei contagi.
Mondiali, la rabbia degli utenti social cinesi
Dopo la spettacolare cerimonia di apertura dei Mondiali, che si è svolta in presenza di decine di migliaia di spettatori, gli utenti social cinesi hanno alzato la voce e denunciato le diverse condizioni in cui sono costretti a vivere, in un sistema di lockdown che contrasta con quanto avviene negli altri paesi e con l’atmosfera ‘carnevalesca’ in cui si tengono le partite in Qatar. Dopo l’iniziale censura totale anche la Cina ha cominciato a mandare in onda le partite dei Mondiali di calcio 2022 di scena in Qatar. Ma con la mannaia della censura. Il motivo è non far vedere ai cinesi gli assembramenti di persone senza mascherina e altri dispositivi di protezione che assistono dagli spalti. Lasciando intendere che il Covid, almeno da questa parte del mondo, non fa più paura perché, grazie alle vincenti misure sanitarie prese e alla massiccia campagna vaccinale congiunta, il virus è stato quantomeno depotenziato.
I cinesi stanno vivendo un inferno. Continuano le proteste dei fogli bianchi contro la politica “zero covid” del regime. Che significa sequestro in casa dei cittadini, con rischi per la salute. Alle proteste sono seguite le dure repressioni di Pechino, con arresti tra i dimostranti e tra i giornalisti stranieri che tentavano di filmare la protesta. Le immagini dei Mondiali in Qatar censurate della tv cinese si inquadrano in questo clima infernale. Nel Paese è in atto una protesta senza precedenti al grido di “Abbasso il regime di Xi Jinping”.
Qatar 2022: se la Cina censura la Corea del Nord non è da meno
La Cina non è sola a censurare le immagini delle partite dei Mondiali in Qatar 2022. Lo stesso sistema viene utilizzato in un altro regime comunista, dalla Corea del Nord del dittatore Kim Jong-Un. Che sul canale di Stato KCTV trasmette solo alcune gare selezionate della rassegna iridata in larghissima differita ,riferisce Fanpage. “Anche il giorno successivo a quando la partita si è effettivamente svolta, censurando tutte quelle immagini che possono in qualche modo entrare in contrasto con la politica di Kim Jong-Un: addirittura oscurando tutti i loghi di quelle aziende di Paesi che non hanno buoni rapporti con la Corea del Nord (come succede con la statunitense Coca Cola per esempio).