La Russia minaccia l’uso dell’atomica per difendere il Donbass. Mosca attacca “i cannoni italiani”

1 Nov 2022 18:17 - di Robert Perdicchi

La Russia sarebbe a un passo dalla guerra atomica, secondo gli annunci del vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev: “‘L’obiettivo dell’Ucraina di riconquistare tutti i territori che in precedenza le appartenevano e che ora sono sotto il controllo russo significa una minaccia all’esistenza del nostro Stato e il crollo della Russia di oggi”, scrive su Telegram, affermando che questo giustifica l’uso delle armi nucleari. Perché, afferma Medvedev, ”ciò rappresenta una ragione diretta per l’applicazione della clausola 19 dei Fondamenti della politica statale della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare”.

La Russia e l’uso dell’atomica secondo Medvevev

Ma chi è, si chiede Medvedev, che ‘‘pianifica un conflitto nucleare, fatemelo sapere? Che cos’è questa se non una diretta provocazione di una guerra mondiale con l’uso di armi nucleari?”. Secondo il fedelissimo di Putin ”i Paesi occidentali stanno spingendo il mondo a una guerra globale. E solo la vittoria completa e definitiva della Russia è una garanzia contro il conflitto mondiale”.

Razov corregge la gaffe sui soldati italiani inviati in Donbass

Intanto, in Italia, nel pomeriggio sono rimbalzate le dichiarazioni deliranti dell’ambasciatore russo a Roma, Sergei Razov, che non ha escluco che, oltre alle armi, l’Italia abbia inviato uomini a combattere in Ucraina a fianco delle truppe di Kiev. La frase, riportata da Oval Media, a margine del Verona Eurasian Economic Forum che si è tenuto il 27-28 ottobre 2022 a Baku, è stata poi successivamente rettificata dallo stesso Razov, che ha detto di aver parlato di ”cannoni italiani” e non di persone inviate dal nostro Paese nel Donbass. Lo precisa l’ambasciata russa a Roma in una nota.

La nota dell’ambasciata di Mosca in Italia

Letteralmente, l’ambasciata ricostruisce che l’intervistatore Franco Fracassi ha detto: ”Io quest’estate ad agosto sono stato in Donbass e due cose mi hanno fatto veramente impressione. La prima, a Donetsk ogni 40 secondi si sentiva un’esplosione di cannone e a Donetsk non c’è la guerra perché il fronte sta a centinaia di chilometri”. Razov ha annuito e Fracassi ha aggiunto ”perché erano arrivati i cannoni italiani che bombardavano la città. Non gli italiani, ma, con i cannoni italiani”. A quel punto Razov ha detto ”forse italiani”. Fracassi quindi ha chiesto ”forse anche italiani?”. E Razov: ”non escludo, si”.

L’ambasciata russa afferma che ”come si può vedere, non si tratta di persone, ma di cannoni usati per bombardare Donetsk, che potrebbero essere anche di produzione italiana, ma la parte russa non ne ha certezza”.

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