L’ex no global Vecchi resta sereno in Bretagna: la Cassazione francese annulla la decisione sull’estradizione
G8 di Genova, ancora un rinvio sul caso dell’ex no global Vincenzo Vecchi. La Corte di Cassazione, infatti, ha deciso di annullare la decisione sull’estradizione in Italia di Vecchi e di rinviare il caso dinnanzi alla Corte d’Appello a Lione. Dunque, la lunga vicenda giudiziaria registra un nuovo stop: sul dossier e in merito alla decisione sull’estradizione dell’imputato, condannato con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012 alla pena di 11 anni e 6 mesi, per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova, la Corte di Cassazione d’oltralpe ha deciso di rinviare il caso e la decisione davanti a un’altra Corte.
G8 Genova, la Cassazione francese annulla e rinvia la decisione sull’estradizione dell’ex no global Vecchi
Dunque, tutto da rifare. Nuovo rinvio della giustizia francese nel caso legato alla richiesta di estradizione di Vincenzo Vecchi in Italia: è quanto riferisce la Corte di Cassazione di Parigi. Il mandato d’arresto europeo risale al 2016 affinché Vecchi, da molti anni residente in Francia, tornasse in Italia a scontare la pena a 11 anni di carcere pronunciata nei suoi confronti. Oggi però un nuovo rinvio da parte della Giustizia francese segna un nuovo stop alla vicenda giudiziaria. Il militante ex no global italiano, ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001, era stato arrestato in Francia nell’agosto del 2019. Dopo una latitanza di 8 anni…
Dossier rinviato a una nuova Corte d’Appello francese
Vecchi, 49 anni, era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi. Un verdetto sancito per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006. Ma, per quanto riguarda la condanna per i fatti di Milano, in Francia hanno ritenuto che la pena era stata già scontata. E quindi è decaduto uno dei due mandati europei.
L’ex no global Vecchi, scarcerato nel 2019, vive e lavora in Bretagna
Vecchi, originario di Bergamo, vive attualmente a Rochefort-en-Terre, in Bretagna, da quando è stato scarcerato. Ossia dal 15 novembre 2019. Prima del suo arresto lavorava da molti anni come imbianchino. Mentre adesso ha ritrovato un lavoro nella costruzione di alloggi ecologici a Questembert, sempre in Bretagna. L’estradizione incombe, ma non arriva a essere formalizzata. Eppure, il caso dell’ex no global Vecchi era già finito in Cassazione in Francia. Dopo la decisione del novembre del 2019 della Corte di Appello di Rennes che aveva deciso la scarcerazione di Vecchi, il Procuratore di Rennes era infatti ricorso in Cassazione.
La Corte di Appello di Angers si era espressa sulla regolarità del mandato di arresto europeo
Quindi, il 18 dicembre 2019, la Corte francese aveva annullato la sentenza del tribunale di Rennes, che aveva ritenuto che la procedura nei confronti di Vecchi fosse nulla in quanto il Procuratore francese non aveva trasmesso alle autorità italiane il nome dell’avvocato italiano di Vecchi. E questo, aveva stabilito la Corte, aveva portato un pregiudizio ai diritti della difesa. La Corte di Appello di Angers, invece, si è espressa nel merito della questione, cioè sulla regolarità del mandato di arresto europeo.
I legali dell’ex no global: «La difesa di Vincenzo Vecchi non rinuncia»
E a ridosso dell’ufficializzazione della decisione della Cassazione francese, i legali dell’ex no global Maxime Tessier e Catherine Glon, commentando la decisione della Suprema Corte d’oltralpe che non ha accolto la decisione della Corte di Appello di Angers e ha rinviato alla Corte di Appello il caso dell’ex no global italiano, hanno dichiarato: «La questione di costituzionalità è respinta. La Corte di Cassazione si inchina alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Annulla la decisione della Corte di Appello di Angers e rinvia la decisione alla Corte d’Appello di Lione. La difesa di Vincenzo Vecchi non rinuncia. E riprenderà tutti i suoi mezzi legali davanti alla nuova Corte d’Appello». (In apertura foto d’archivio).