Meloni ai parlamentari FdI: «La repubblica delle banane è finita, le leggi vanno rispettate»
«Vado avanti dritta per i miei obiettivi. Abbiamo chiaro in mente dove vogliamo arrivare» e non saranno «gli attacchi a fermarci». Incontrando i parlamentari di FdI a Montecitorio, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rivendicato il lavoro svolto dal governo nei meno di venti giorni passati dall’insediamento, dalle misure per contrastare il caro energia a quelle per la legalità, fino ai colloqui avviati a livello internazionale, incentrati su un ritrovato orgoglio nazionale, e al cambio di passo sulla questione dei migranti.
«Vogliamo essere il governo della legalità. È finita la repubblica delle banane»
«Il tema della legalità», ha detto Meloni, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Adnkronos, è «un tratto distintivo di questo governo: bisogna tornare a rispettare le regole e questo vale per ogni ambito». «È finita la repubblica delle banane, in cui si vessano i cittadini e che piace tanto alla sinistra: si può fare tutto, nel rispetto delle leggi e nel rispetto degli italiani che le leggi le rispettano», ha chiarito, sottolineando che «vogliamo essere il governo della legalità». Il premier, quindi, si è detta «fiera» del fatto che il primo provvedimento varato dal governo sia stato dedicato al tema della lotta alla mafia: il carcere ostativo. «Abbiamo evitato che la Corte Costituzionale procedesse dichiarando l’illegittimità di questa norma a causa della lentezza della politica», ha spiegato Meloni, ricordando che il testo è quello votato alla Camera nella scorsa legislatura e chiarendo di ritenere che «possa essere migliorato in Parlamento». Il governo, ha chiarito il premier, è pronto ad ascoltare tutti, anche sul decreto rave, sul quale però sono state sollevate «polemiche ridicole: nessuno dotato di senno può ritenere che chi come noi è cresciuto nelle piazze possa vietare le manifestazioni».
Meloni: «Noi rispettiamo le regole, il divieto alle Ong è legittimo»
«Il tema della difesa della legalità vale anche per l’immigrazione: con la sinistra al potere, si è tollerata e alimentata una situazione di totale illegalità, ma noi lavoriamo perché le cose cambino». «Il governo italiano – ha quindi rivendicato Meloni – sta rispettando tutte le convenzioni internazionali e il divieto imposto a queste navi Ong di sostare in acque italiane, oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza dei soggetti fragili, è giustificato e legittimo». «A bordo di queste navi – ha proseguito – non ci sono naufraghi, ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque internazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tutte le loro esigenze di accoglienza. Giuridicamente, dunque, non parliamo di “naufraghi”, qualifica che ricorrere invece in regime di Sar».
«Lo sbarco dei migranti? Una scelta bizzarra dell’autorità sanitaria»
Meloni, quindi, si è soffermata anche su quanto avvenuto nelle ultime ore, con lo sbarco dei migranti dalle navi arrivate in Italia, e su come è stato raccontato. «Sui giornali ho letto stamattina titoli surreali, distanti dalla realtà. Ad esempio – ha spiegato – non è dipesa dal governo la decisione dell’autorità sanitaria di far sbarcare tutti i migranti presenti sulle navi Ong, dichiarandoli fragili sulla base di possibili rischi di problemi psicologici. Scelta, quella dell’autorità sanitaria, che abbiamo trovato bizzarra». «Siamo solo all’inizio del lavoro e c’è ancora molto da fare, anche per contrastare – ha quindi rimarcato il presidente del Consiglio – decenni di propaganda immigrazionista che si è sedimentata ad ogni livello e che sovrappone il piano della protezione ai profughi con il controllo dei flussi migratori. Piani diversi che non vanno mescolati».
Meloni: «La sinistra sembra felice di vedere l’Italia umiliata»
«Quello che continua a stupirmi è che una intera parte d’Italia remi contro l’interesse nazionale italiano. Questa è una cosa alla quale non riuscirò mai ad abituarmi», ha poi proseguito Meloni, sottolineando che «la sinistra sembra felice di vedere l’Italia attaccata e possibilmente umiliata, noi invece lavoriamo per una Italia rispettata a livello internazionale». Un rispetto che è emerso nel corso della sua visita a Bruxelles, la prima all’estero da presidente del Consiglio, e al Cop27 in Egitto. Due appuntamenti che hanno contribuito a smentire « i pronostici e la narrazione di una sinistra anti-italiana che parlava di “Italia isolata” con FdI alla guida del Paese». «Non è così e lo abbiamo visto», ha rivendicato Meloni, parlando dell’accoglienza ricevuta a Bruxelles e in Egitto e ricordando il prossimo appuntamento del G20 di Bali, in programma la prossima settimana.
Il governo lavora perché «l’Italia sia centrale nello scacchiere internazionale»
«Vogliamo che l’Italia sia centrale nello scacchiere internazionale e lavoriamo per questo», ha chiarito il premier, ricordando che un «altro tema prioritario è quello dell’energia». «In due settimane abbiamo trovato 30 miliardi per calmierare e coprire il costo delle bollette, ma la partita si giocherà soprattutto a livello europeo: abbiamo messo in sicurezza il nostro tessuto produttivo e già domani il decreto sarà portato in Cdm, ma fermare la speculazione è fondamentale e stiamo conducendo questa battaglia». «Abbiamo approvato anche la norma sulla produzione di gas nazionale, perché è finito il tempo dei no a tutti i costi: quello che serve all’Italia va fatto e – ha concluso Meloni – vogliamo aiutare le aziende in difficoltà».