Meloni: “Dalla Francia reazione ingiustificata. E il tentativo di isolare l’Italia non è una mossa intelligente”
Reazione aggressiva, incomprensibile e ingiustificata. Giorgia Meloni, a margine della conferenza stampa sul decreto aiuti quater, torna sullo strappo diplomatico di Parigi su Ocean Viking e le responsabilità europee sulla gestione dei flussi migratori. Il premier non si aspettava l’aggressione francese e ammette di essere rimasta molto colpita.
Meloni: “Isolare l’Italia non sarebbe una mossa intelligente”
“Quando si parla di ritorsioni in una dinamica Ue qualcosa non funziona. La richiesta di isolamento dell’Italia tradisce una dinamica Ue curiosa. Si parla di solidarietà e condivisione.. Voglio sperare che non accada, non sarebbe intelligente”. Per un’Unione europea che deve avere “un suo standing”. Non è l’Italia che bisogna isolare ma gli scafisti.
L’Ocean Viking è la prima nave sbarcata in Francia con 230 migranti
Poi mette insieme qualche numero e fa chiarezza sulla falsità circolate in queste ore (la disumanità dell’Italia e la generosità di Parigi). “La nave Ocean Viking è la prima nave di una Ong che abbia mai attraccato in Francia con 230 migranti. Questo ha generato una reazione molto dura nei confronti dell’Italia che ha fatto entrare quasi 90mila emigranti” dall’inizio dell’anno. “Cosa fa arrabbiare? si chiede polemica Meloni. “Il fatto che l’Italia deve essere l’unico porto di sbarco per i migranti del Mediterraneo? Questo non c’è scritto in nessun accordo“.
“Ho ringraziato la Francia per la solidarietà. Hanno frainteso”
Poi spiega la nota che avrebbe irritato l’Eliseo. “Ci sono state delle incomprensioni, la Francia aveva dichiarato che avrebbe accolto la Ocean Viking. E non avrebbe fatto una selezione, come invece sarebbe avvenuto in Italia. Questa notizia non è stata smentita per 8 ore. E quindi io ho detto ‘grazie per il gesto di solidarietà. Le mie parole volevano essere un gesto distensivo”
Tutti hanno gli stessi diritti dentro la Ue
La strada maestra resta una soluzione comune europea. “La questione è stabilire che tutti hanno gli stessi diritti all’interno della Ue. Qualsiasi persona dotata di senno si rende conto che c’è un tema nazionale”, dice Meloni. “Ora possiamo fare tre cose”, schematizza il presidente del Consiglio davanti alla stampa. “Possiamo decidere che siamo l’unico porto d’Europa ma non sono d’accordo. Non ho avuto questo mandato dagli italiani”. Ipotesi due: “Non credo che si debba litigare ogni volta con Francia, Grecia, Spagna, Malta”. L’unica soluzione comune, spiega Meloni, è la difesa dei confini esterni dell’Ue, bloccare le partenza, aprire hotspot. “Abbiamo speso milioni di euro per aiutare la Turchia, ora serve una soluzione europea”.
Serve una missione europea per difendere i confini
Meloni annuncia l’intenzione di chiedere al Parlamento cosa ne pensa, “se noi dobbiamo essere l’unico porto di sbarco delle Ong. Io voglio cercare una soluzione comune e seria, di cui ho discusso anche parlando con Macron, con Scholz, in Ue, serve una missione europea per difendere i confini esterni europei” E che non si dica che l’Italia non abbia fatto la sua parte. Anche sa sola. “Io continuo a dare la mia disponibilità per incontrarci e per mettere sul tavolo le soluzioni perché io francamente non so quale siano. Noi non siamo più in grado di occuparcene. E abbiamo un mandato per occuparcene in modo diverso”.