Mentana e Veneziani difendono Montesano: “Lo colpiscono perché non ha santi in Paradiso”
Il caso Montesano espulso dal programma Rai “Ballando con le stelle” si arricchisce di due difese dell’attore romano da parte di Mentana e Veneziani. Che per vie diverse giungono a giudicare eccessiva la sua “cacciata”. Su Fb in un lungo posto il direttore del Tg di La7 si legge: “Una apocalisse mediatica è quella che si abbatte oggi sull’attore romano, per quella incredibile maglietta della Decima Mas. Con tanto di motto inequivocabile, ‘Memento audere semper’ scritto sul dorso; indossata durante le prove del programma a cui partecipa/va”. L’attore romano è stato espulso, come ampiamente raccontato. “Cartellino rosso, via dalla gara. E per quanto vi possa sembrare sconveniente non sono affatto d’accordo – sottolinea Mentana -“.
Caso Montesano, Mentana: “Non amo l’indignazione a scoppio ritardato”
La difesa del direttore giunge in effetti inaspettata. Prosegue Mentana nella sua visione personale di quanto accaduto: “Non do e non accetto lezioni di antifascismo. Se avessero vinto quelli per cui combatteva la Decima Mas non sarei nato. E idealmente starei sempre e comunque con chi sfilava a Milano quel 25 aprile del 1945″. Ma c’è un ma che gioca a sfavore dell’eliminazione. ”Non amo l’indignazione a scoppio ritardato – prosegue il direttore del Tg La7 -. Ieri sera, quando le immagini delle prove di ballo con la famigerata maglietta sono state trasmesse, nessuno si è accorto di niente. Nessuno. Né si era accorto di nulla chi aveva fatto le riprese di quelle prove, chi le aveva montate, chi le aveva visionate, chi le ha messe in onda”. Ancora.
Mentana: “Forse questa fermezza perché Montesano non ha santi in Paradiso…”
“Non s’è accorto di niente chi, conduttrice, giuria e ospiti del programma, ha poi interagito con lo stesso Montesano”, continua Mentana nel suo post . Non se ne è accorto “chi era tra il pubblico del Teatro delle Vittorie. E nemmeno i due milioni di spettatori davanti al televisore a seguire la gara. Sapete che se in qualsiasi tg o trasmissione si scivola su un vocabolo, si manda in onda una foto sbagliata, ci si gratta il naso, dopo un minuto i social cominciano a parlarne, tra sfottò e indignazione. Ieri sera niente. Non un tweet, non un post”. Insomma, un’anomalia, si interroga Mentana, che poi fa dei paragoni: ”E poi, tutta questa fermezza a cosa si deve? Forse al fatto che Montesano non ha, a ogni evidenza, santi in Paradiso? – aggiunge -. In tv, da almeno sei mesi, ogni settimana che Dio manda in terra un professore ci spiega che Putin ha ragione. E nessuno lo tocca, giustamente. Ma non per democrazia, perché fa ascolto”.
“Beato il Paese che non ha bisogno di telemartiri”
A tal riguardo Mentana ragiona: ”Montesano, che ha combattuto contro i vaccini, il green pass e spesso anche la logica nei mesi duri del Covid – e sapete bene come la penso al riguardo, è stato reclutato in Rai forse proprio per questo. Anche se nessuno lo ammetterà. Avrà una gran confusione in testa – dice a proposito dei suoi trascorsìi politici- . Visto che è stato anche eurodeputato del partito di D’Alema, non certo erede dello squadrismo repubblichino. E non credo proprio che sia diventato un nostalgico, semmai un vecchio provocatore”. Montesano è stato applaudito dopo la sua performance. Elogiato dalla giuria con parole lusinghiere, con standing ovation da parte del pubblico di Ballando. Per cui conclude Mentana, gli andrebbe solo chiesto: ”Ma che ti è saltato in mente? E poi, solo allora, pensare al da farsi (spoiler: un perdono col monito a non farlo più). Beato il paese che non ha bisogno di telemartiri”, conclude.
Marcello Veneziani: “Il motto ‘memento audere semper’ non è fascista”
Marcello Veneziani interviene dal punto di vista culturale della vicenda: “Se questo branco di ignoranti, arroganti, intolleranti che chiede di censurare Enrico Montesano sapesse che il motto Memento audere semper sulla sua maglietta non è fascista; ma fu coniato da d’Annunzio nella prima guerra mondiale e ricorda la beffa di Buccari del 1918…”. Per dire quante inesattezze si sono sprecate sull’episodio. Ci giunge oggi una nota della Associazione X Flottiglia M.A.S. Che specifica di essere “apartitica e apolitica”. Ne pubblichiamo alcuni passaggi.
La nota della Associazione X Flottiglia M.A.S.
“Da non confondere – leggiamo- con gli irregolari gruppi che usano la stessa denominazione con l’aggiunta di sigle varie. Tutti fasulli , come i vessilli e i loghi che abusivamente usano . Da 70 anni ci occupiamo solo di ricerche storiche e pubblichiamo in proprio i ducumenti degli archivi italiani, inglesi ed americani che ritroviamo”. Ancora: “Apparteniamo alle componenti dell’associazione nazionale Marinai d’Italia (come da Regolamento e Medagliere allegato). Abbiamo un codice fiscale rilasciato dall’ufficio delle entrate di Milano; un organo d’informazione “La Cambusa” registrato al Tribunale milanese ed il Logo o Marchio depositato al competente Ministero dello Sviluppo Economico “ufficio Marchi e Brevetti”. Per Regolamento e Statuto , non permettiamo agli associati di usare abbigliamento associativo con il logo X per nessun evento che non sia organizzato e preventivamente autorizzato dal Consiglio Direttivo in carica”.
“Noi coinvolti da individui storicamente ignoranti”
“Siamo involontariamente coinvolti in casi a noi completamente estranei da individui sconosciuti , non iscritti e storicamente ignoranti. Non conoscono la Decima e si vestono da Zorro per adare adito ai beceri pennivendoli prezzolati dai partiti di poter scrivere idiozie su una formazione non politica”. i responsabili dell’Associazione aggiungono di essere in grado di “fornire materiale e fotografie che attestano la nostra partecipazione italiana ed estera, con Presidente della Repubblica Italiana, Capi di Stato Maggiore; Comandanti della Squadra Navale, Comandanti di formazioni militari italiane; a bordo delle nostre navi militari e sommergibili: sempre con il Medagliere della X Flott. MAS . Comprese le sfilate al Colombus Day con politici, prelati e militari americani e della Nato”. Per tutto questo concludono chidendo di essere qa disposizione di chi voglia notizie più precise: “Interpellateci senza coinvolgere estranei che non conoscono niente e saremo felici di ausiliarvi storicamente”. Intanto, l’Associazione Utenti Dei Servizi Radiotelevisivi scende oggi in campo e presenta una istanza al CdA Rai, Commissione di Vigilanza Rai e Agcom in cui chiama in causa gli stessi responsabili della trasmissione televisiva e chiede di “indagare per”omesso controllo“.