Migranti, aumentati controlli e respingimenti a Ventimiglia. Toti: “La Francia fa la morale? C’è un limite a tutto”
Paura tra i migranti a Ventimiglia, pugno duro della Francia che ha aumentato controlli e respingimenti. Portando all’estremo una situazione già fortemente drammatica, in corso da anni. Un dato su cui oggi è intervenuto anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che sui social ha commentato severamente: «Dunque, se l’Italia chiede che i migranti sbarchino non solo nei porti italiani è «disumana». Se i gendarmi francesi, pistole e manganelli, abbandonano sulla frontiera i migranti, senza cibo, acqua e cure mediche, quella invece è vera solidarietà! Ora, a me non piace quando nella casa comune europea si alzano i toni. Ma c’è davvero un limite a tutto, anche al sentirsi superiori e alla doppia morale!». Le parole di Toti riecheggiano sui social, alimentando il dibattito acceso sui migranti dopo l’incomprensibile reazione della Francia che ha accettato di accogliere eccezionalmente la Ocean Viking, con 234 persone a bordo. Ma ha accusato Roma di non rispettare i suoi obblighi, in un crescendo di polemiche e recriminazioni irricevibili.
Migranti, Toti: «La Francia che fa la morale? C’è un limite a tutto…»
Contestazioni che hanno indotto le autorità d’oltralpe addirittura a sospendere il piano di accoglienza per 3.500 migranti che si trovano in Italia. Annunciando pure, per tutta risposta, un “ulteriore” giro di vite sui controlli alla frontiere. Laddove “ulteriore” è la parola chiave. Sì perché, tanto per citare ancora il presidente di Regione Toti, «basta fare un salto al confine di Ventimiglia per vedere un muro di 4000 agenti equipaggiati di tutto punto che ogni mattina riportano al confine italiano decine di migranti che hanno camminato tutta la notte. Rischiando la vita per attraversare la frontiera. Per raggiungere quella terra di libertà che evidentemente è tale solo per chi ha in tasca documenti europei e magari qualche carta di credito ben fornita. Persone che spesso cercano solo di ricongiungersi a parenti che non vedono da decenni».
E intanto a Ventimiglia controlli intensificati e pugno duro sui respingimenti
Un quadro sconcertante, di cui ci siamo occupati in moltissime occasioni, e che torna di stringente e drammatica attualità anche oggi. E non solo per le osservazioni postate dal governatore sui social. Ma anche per quanto riferisce, tra gli altri, il sito dell’Ansa che, proprio sulla vexata quaestio migranti al confine di Ventimiglia in queste ore registra l’ennesimo pugno di ferro. E allora: «Sono circa 80, in media, i migranti respinti ogni giorno dalle autorità francesi alla frontiera di Ventimiglia. Un numero che varia a seconda del periodo dell’anno. Ma che comunque è in linea con l’ormai cronica emergenza umanitaria. Al confine, infatti, stazionano sempre, in media, circa 250 stranieri. In gran parte magrebini o dell’Africa subsahariana, ma anche afgani».
Migranti, la Francia respinge 80 migranti al giorno a Ventimiglia
«Migranti che, soprattutto di notte, tentano di varcare clandestinamente il confine, visto che la Francia continua a tenere blindate le proprie frontiere». E allora, com e riferisce sempre l’Ansa, «in sette anni, soltanto al confine si contano 28 vittime. C’è chi è stato investito sulla ferrovia. Chi in autostrada. Ma anche chi è annegato e chi è rimasto folgorato sul pantografo di un treno. I metodi utilizzati dalle autorità transalpine sono severi. Più di una volta sono stati utilizzati spray urticanti sui treni per far uscire gli stranieri dai bagni e sono stati rispediti in Italia molti minori spesso spacciati per maggiorenni». Una politica dura, quella dei respingimenti, che ieri anche il premier Meloni è tornata a menzionare.
In 7 anni 28 morti nel tentativo di andare Oltralpe
Quando, ricordando ai tanti soloni d’oltralpe (e non solo) della morale predicata in teoria, e rinnegata nella pratica quotidiana, il presidente del Consiglio ha parlato della situazione dei respingimenti – le cosiddette “riammissioni passive” – evidenziando che: «Sui migranti voi ci criticate, ma a Ventimiglia con i respingimenti fate di peggio». insistendo da tempo a respingere i tanti stranieri che azzardano a sconfinare, mettendo a repentaglio la propria vita pur di varcare la fatidica soglia. Uno sfregio all’accoglienza e allo spirito umanitario professato, caldeggiato e poco praticato oltralpe, che oggi ha portato finanche una francese doc come Corinne Clery, a scheirarsi apertamente contro la condotta francese sulla gestione dei flussi migratori.
Migranti, Corinne Clery: «Io sto con l’Italia. Basta vedere quanto fanno i francesi alle frontiere…»
L’attrice parigina, infatti, ospite di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, sul caso diplomatico esploso tra Francia e Italia per la vicenda della Ocean Vinking ha commentato fuori dai denti: «La crisi con la Francia? Sono sempre dalla parte dell’Italia. Vivo qui da 51 anni e mi sento “molto italiana”. Sono più al corrente di quanto accade qui rispetto a quel che avviene oltralpe… I francesi dovrebbero guardare a casa loro, non si comportano poi così bene: basta vedere quanto fanno alle frontiere. Ma si sa, i francesi ce l’hanno sempre con tutti. Sanno sempre tutto loro»…