Mimmo Lucano straparla di immigrazione: “Visione punitiva nel dna della destra”

2 Nov 2022 18:00 - di Federica Argento
Mimmo Lucano

“Non c’è niente di nuovo. Il copione delle destre si ripete in una lettura kafkiana della realtà”. Mancava solo lui a straparlare, Mimmo Lucano. La nuova rotta tracciata dal governo e Viminale in materia di sicurezza e immigrazione hanno fatto sragionare l’ icona della sinistra immigrazionista. L’ex sindaco di Riace condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi di carcere per le sue politiche sull’accoglienza dei migranti, sente il “richiamo della foresta”. E il braccio di ferro tra il Viminale e le ong gli offre l’occasione di rivendicare il suo “modello” che i fatti giudiziari si sarebbero incaricati di condannare. Affermando concetti privi di senso.

Mimmo Lucano, icona della sinistra immigrazionista, straparla

“La visione punitiva e restrittiva è nel Dna della destra- ha la faccia tosta di affermare  Mimmo Lucano- . Quello che accade è mortificante perché sullo sfondo ci sono esseri umani con tutte le loro sofferenze”, dice all’Adnkronos l’ex primo cittadino. Per il quale, lo ricordiamo, la Procura generale di Reggio Calabria ha chiesto nel processo di appello la condanna a 10 anni e 5 mesi di reclusione. I suoi argomenti sono in realtà dei vaneggiamenti, in quanto non colgono il merito del problema immigrazione. Il senso del fare politica per lui è “contribuire alla causa della giustizia sociale, dell’eguaglianza. Allora bisognerebbe interrogarsi, chiedersi perché questa umanità è costretta ai viaggi della speranza; a bordo di barconi insicuri che attraversano il mare”. Discorsi vagamente buonisti a cui occorre dare risposte. Le risposte date a suo tempo dall’ex sindaco di Riace non si sono rivelate in linea con la legalità, a quanto pare, nonostante la sua litania.

“Riciccia” il modello Riace. Per il quale è stato condannato

Tanto edificante il “modello Riace” non doveva essere, se tutto il sistema che faceva capo a lui è stato incriminato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, associazione a delinquere e truffa con danno patrimoniale; frode in pubbliche forniture, peculato con distrazione di fondi pubblici. Lucano insiste e ha il coraggio di sostenere l’insostenibile: “Riace, un piccolo comune con tantissime problematiche ha dimostrato che l’immigrazione può essere soluzione”. Gioca a fare il martire  ma le sue parole sono un delirio: parla di “Europa dei fili spinati, in cui ognuno punta a proteggere i propri confini” e non considera i problemi di ordine pubblico. Troppo facile straparlare quando la claque di sinistra applaude e lo difende da sempre.

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