Missile in Polonia, Varsavia ammette: «Probabilmente è partito da Kiev». Ma Zelensky lo esclude
Probabilmente si è trattato di “uno sfortunato incidente”. Lo ha detto il presidente polacco Andrzej Duda a proposito del missile caduto ieri in Polonia al confine e nel quale sono rimaste uccise due persone, escludendo che si sia trattato di “un attacco deliberato” da parte russa.
«Molto probabilmente – ha detto – si è trattato di un razzo S-300 di fabbricazione russa. Al momento non abbiamo prove che si trattasse di un missile lanciato dalla parte russa. Ci sono molte indicazioni che si sia trattato di un missile di difesa aerea, che purtroppo è caduto sul territorio polacco», ha aggiunto. «Siamo in contatto diretto con i nostri alleati della Nato», ha precisato ribadendo che «non abbiamo prove circostanziali che ci permettano di concludere che si sia trattato di un attacco alla Polonia».
Polonia, Kiev: «Ok a esame congiunto»
In questo clima, l’Ucraina si dice «favorevole ad un esame congiunto» sul missile caduto ieri in Polonia. Lo ha scritto su Twitter il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa di Kiev, Oleksiy Danilov, che chiede “un accesso immediato al sito”. «Ci aspettiamo informazioni dai nostri partner, sulla base delle quali si è giunti alla conclusione che si tratta di un missile ucraino della difesa aerea», ha detto. Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zeelensky non crede che il missile sia stato sparato dalla sua contraerea. «Non ho nessun dubbio che il missile non fosse nostro», ha detto ai giornalisti a Kiev, secondo quanto scrive Interfax Ukraine. Zelensky ha spiegato di aver ricevuto rapporti in tal senso da parte delle Forze armate e l’aviazione e di «non poter far altro che fidarmi di loro».
Missile in Polonia, Mosca convoca l’ambasciatore polacco
E intanto il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore polacco, Krzysztof Krajewski. Il passo arriva dopo che Varsavia ha convocato l’ambasciatore russo, Sergei Andreev, sottolineando che il missile era di fabbricazione russa e chiedendo “spiegazioni immediate”.
Polonia, Stoltenberg: «L’incidente è stato provocato da un missile ucraino»
Dal canto suo, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa al termine del Consiglio dell’Atlantico del Nord a Bruxelles, ha precisato che «secondo risultati preliminari, probabilmente l’incidente è stato causato da un missile ucraino, lanciato per proteggere il territorio ucraino dagli attacchi missilistici russi». Per il segretario generale della Nato «l’esplosione si è verificata mentre la Russia lanciava una massiccia ondata di attacchi missilistici» contro il territorio ucraino. La Nato «monitora la situazione fin dall’inizio: le indagini sono in corso, e dobbiamo aspettare i risultati. Non abbiamo indicazioni che sia stata il risultato di un attacco deliberato. Non abbiamo indicazioni che la Russia stia preparando un’offensiva contro la Nato». Stoltenberg ha sottolineato che l’incidente «non è colpa di Kiev. La Russia porta la responsabilità ultima per questa guerra illegale».
«La Nato non partecipa al conflitto»
Stoltenberg poi rispondendo a una domanda sulla possibilità che la Nato estenda al territorio ucraino il proprio “ombrello” antimissile” ha detto chiaramente che la Nato non partecipa al conflitto. «Gli alleati della Nato – ha detto – non partecipano al conflitto in Ucraina. La Nato e gli alleati forniscono supporto all’Ucraina. Aiutiamo l’Ucraina a difendere i diritti dell’autodifesa. Questo è un diritto sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. E, naturalmente, l’Ucraina ha il diritto di difendersi dalla guerra illegale di aggressione della Russia contro l’Ucraina. La nostra priorità principale ora, o una delle priorità principali – ha continuato – è fornire più sistemi di difesa aerea per l’Ucraina. I nostri sistemi di difesa aerea sono impostati per difendersi dagli attacchi 24 ore su 24. Ma non abbiamo alcuna indicazione che questo sia stato il risultato di un attacco deliberato e questo incidente non ha le caratteristiche di un attacco».