Missili sulla Polonia, Meloni sente Morawiecki. Nella notte vertice G7-Nato: affermata la linea della cautela
Vertice d’urgenza nella notte, ora italiana, del G7 e della Nato, dopo l’esplosione di ieri di due missili in territorio polacco, che hanno provocato due morti. Al centro della riunione anche le pioggia di missili russi che si è abbattuta sull’Ucraina. E se rispetto a quest’ultimo evento la linea è stata della più ferma condanna, rispetto invece ai missili in Polonia il vertice ha adottato una linea di prudenza in attesa che si chiarisca cosa è accaduto. L’ipotesi di un attacco a un Paese Nato, infatti, aprirebbe scenari di indicibile gravità, rispetto ai quali tutti, Usa in testa, hanno voluto mantenere toni cauti.
Le conclusioni del vertice G7-Nato
«Condanniamo i barbari attacchi missilistici che la Russia ha perpetrato contro città e civili ucraini, colpendo le infrastrutture. Abbiamo discusso dell’esplosione avvenuta nella parte orientale della Polonia vicino al confine con Ucraina. Offriamo il nostro pieno supporto e assistenza per le indagini in corso in Polonia. Rimarremo in stretto contatto per determinare i passaggi successivi da compiere man mano che l’indagine procede», si legge nella nota congiunta G7-Nato, diramata dopo la riunione di questa mattina da Bali. «Riaffermiamo il nostro risoluto sostegno all’Ucraina e al popolo ucraino di fronte alle difficoltà in corso», si legge ancora nel comunicato che esprime la ferma condanna all’«aggressione russa, così come la nostra continua disponibilità a ritenere la Russia responsabile per il suo sfacciato attacchi alle comunità ucraine, proprio mentre il G20 si riunisce per affrontare gli impatti più ampi della guerra. Esprimiamo tutti le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime in Polonia e Ucraina».
Meloni sente il premier polacco
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, presente al vertice insieme agli altri leader G7 e dell’Ue, ha manifestato «fortissima apprensione e preoccupazione – si legge in una nota di Palazzo Chigi – per quanto accaduto in Polonia» e ha espresso «solidarietà al governo e al popolo polacco». Scopo del vertice, ha chiarito ancora la presidenza del Consiglio mentre la riunione era in corso, «verificare quanto accaduto e valutare i prossimi passi. «Si tratta, in ogni caso, di un’ulteriore conferma della gravità e delle conseguenze della ingiustificata aggressione russa nei confronti dell’Ucraina».
La Polonia in contatto con gli alleati per le indagini
Meloni, come gli altri leader, ha anche manifestato direttamente la propria solidarietà alla Polonia, sentendo il premier polacco Mateusz Morawiecki. Fra le telefonate giunte a Varsavia, anche quella di Biden con il presidente Andrzej Duda. Il presidente americano, in un breve incontro con la stampa dopo il vertice G7-Nato, ha spiegato di aver informato gli alleati e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sul contenuto della telefonata, nella quale ha espresso «le profonde condoglianze per la perdita di vite umane nell’est della Polonia», «ha offerto il pieno sostegno e aiuto degli Stati Uniti per l’indagine polacca» e «riaffermato il ferreo impegno degli Usa per la Nato». Duda, ha inoltre reso noto la Casa Bianca, «ha descritto la valutazione in corso dell’esplosione avvenuta vicino al confine con l’Ucraina» e i due leader hanno convenuto «che, insieme ai loro team, si terranno in stretto contatto per determinare i passi appropriati mentre l’inchiesta procede». E sulla necessità di verificare l’accaduto si è soffermato anche il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder. Biden, inoltre, nel corso dell’incontro con la stampa, ha definito «improbabile, nelle linee della traiettoria, che (il missile, ndr) sia stato sparato dalla Russia. Ma – ha sottolineato – vedremo…».
Le tre ipotesi al vaglio dell’intelligence
Allo stato attuale, secondo fonti di intelligence occidentale, sentite dall’Adnkronos, sono tre le ipotesi sul tavolo rispetto ai missili in Polonia. Una è che si tratti di missili russi lanciati da bombardieri strategici che potrebbero non aver funzionato bene ed essere finiti per errore in Polonia. La seconda ipotesi considera che la traiettoria di missili russi lanciati da bombardieri strategici possa essere stata deviata dalla contraerea ucraina che, intercettandoli, ha fatto cadere i resti in Polonia. Infine, potrebbero essere missili dei sistemi della contraerea ucraina S-300 lanciati per colpire i missili russi che non hanno funzionato correttamente e sono precipitati in Polonia. Ipotesi quest’ultima particolarmente attenzionata negli Usa.
La Russia: «Non abbiamo informazioni». Erdogan: «Rispetto la dichiarazione del Cremlino»
Da parte sua la Russia, attraverso il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha sostenuto che «non abbiamo informazioni» sui missili caduti in Polonia. «Rispetto la dichiarazione russa relativa all’incidente missilistico in Polonia», ha commentato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale accusare la Russia dopo aver scoperto che i missili caduti in Polonia non sono russi aumenterà ulteriormente le tensioni.