Molinari getta fango sulla Meloni dalla Rai, scatta la “disinformatia”: “Penso a quei genitori…”

3 Nov 2022 12:52 - di Alberto Consoli
Molinari Meloni

Maurizio Molinari e la distorsione dell’ informazione. Sul decreto anti-rave voluta dal governo la disinformazione regna sovrana. Quando a gettare fango sul premier Meloni e il suo esecutivo è un canale Rai, sia pure orientato come Rai 3, si supera il limite. Non è più una critica ma una deformazione della realtà. Sul servizio pubblico, sia pure in “notturna”, su Linea notte, il direttore di Repubblica ha sfogato tutto il suo livore. Prima ondata di veleno:  “Si tratta di un provvedimento identitario da parte del governo di destra che parla ai propri elettori. Credo che sia una modo per distogliere l’attenzione dal caso bollette”.

Molinari straparla sul decreto anti-rave: “Un modo per distrarre l’attenzione dalla bollette”

Prima banalità di Molinari, che rivela tutto il giustificazionismo di una certa sinistra per la cultura dello sballo illegale, come nel caso dei fatti di Modena. Il governo è intervenuto per evitare degenerazioni e incidenti in un edificio pericolante, occupato indebitamente. Le forze dell’ordine sono intervenute in modo ineccepibile. Eppure per Molinari si trattava, come si evince dalle sue parole,  di un evento secondario, buono solo a distogliere l’attenzione dalle bollette. Omettendo di informare che propio oggi Meloni è a Bruxelles proprio per sbloccare i fondi necessari per mettere un freno alla corsa del costo dell’energia che sta abbattendo il portafoglio delle famiglie italiane.

Veleno su Meloni: “Penso a quei genitori che potrebbero trovarsi il figlio incarcere”

Ma la stilettata più pesante arriva dopo, quando Molinari afferma:  “Io guardo questo provvedimento e penso a tutti quei genitori preoccupati che potrebbero trovarsi il proprio figlio in carcere perché partecipa a una manifestazione o a una occupazione a scuola“. Un’enormità. Qui scatta la “disinformatia”. Ventilare che il nuovo provvedimento vada a punire i ragazzi che vanno a una manifestazione come garantito in Costituzione, è troppo. Il provvedimento varato dal Cdm parla chiaro ed è rivolto solo agli eventi abusivi come quello di Modena. Misurare i temini sarebbe necessario da parte di chi dirige un quotidiano e parla dal servizio pubblico. La misura con le occupazioni scolastiche non c’entra nulla. Perché veicolare allarmismi e paure?  Ora capiamo meglio cosa intenda il professor Ricolfi nel suo nuovo libro quando parla del controllo del linguaggio a sinistra come strumento per veicolare la propria narrazione.

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