Montesano: la maglietta? Non è reato indossarla, la Rai contro di me ha agito in maniera brutale

21 Nov 2022 11:33 - di Redazione
Montesano

Si sente “offeso e diffamato” Enrico Montesano e lo dice in una intervista a La Verità in cui ripercorre la vicenda che lo ha visto espulso da “Ballando con le stelle” a causa di una maglietta della Decima Mas. E’ il primo dialogo che Montesano accetta, dopo avere spento per giorni il cellulare. Innanzitutto, rifiuta ogni etichetta replicando a chi lo definisce di destra.

«Sono vicino a me stesso, signora mia. Un uomo libero, democratico, rispettoso delle leggi e della Repubblica italiana. Basta informarsi, no?». Ancora, ricorda di essere stato “un uomo di sinistra” ma considera la vicenda roba vecchia. «Ora la distinzione è tra chi sta sopra e chi sta sotto, e io sto sotto».

Quanto alla maglietta incriminata “l’ho indossata in una sala prove deserta, dove c’eravamo la mia maestra e io. In quelle ore sull’ordine del giorno scrissero che le telecamere erano spente. In ogni caso le telecamere dopo 6-7 ore di prove si dimenticano, glielo assicuro. E poi di magliette, vista la fatica, ne cambiavo ogni giorno parecchie, anche per evitare malanni”.

La maglietta non l’aveva comprata, gli è stata regalata. Regalo accettato perché “conosco la storia. A differenza di molti che mi accusano, che evidentemente la ignorano”. Poi, dopo avere rievocato la beffa di Buccari, Montesano risponde così alla richiesta di un giudizio sul fascismo. «Ancora ce n’è bisogno? La mia storia parla chiaro. Senta: il fascismo è morto, il comunismo è morto e noi non stiamo tanto bene».

L’attore specifica che la modalità con cui è stato espulso dalla gara è stata brutale. «Dopo tre giorni mi è arrivata una lettera dalla società di produzione Ballandi. La modalità è stata brutale. Non c’è stato alcun incontro o dialogo civile, non c’è stato un atteggiamento democratico e aperto. Mi spiace, avrei potuto dire la mia come ora a lei. La decisione della Rai è stata frettolosa, mi sembra evidente, ma spero che si renderanno conto che c’è il “non logo” a procedere. Non è un reato indossare quella maglietta. Lei possiede l’elenco delle t-shirt politicamente corrette e di quelle proibite?».

In definitiva, adesso che la questione è passata in mano agli avvocati, l’obiettivo di Montesano è uno solo:  «Voglio soltanto la mia immagine ripulita da tutta questa spazzatura. Ho accettato di partecipare a Ballando pur se non amo le gare, anche come gesto di pacificazione, per superare le divisioni del passato, voltare pagina. L’ho anche detto in diretta. Volevo pure riabbracciare il mio pubblico, cosa che stava accadendo. Ma in questo Paese siamo sempre ai guelfi e ghibellini, Montecchi e Capuleti. Per fortuna tanta gente che mi conosce e che mi vuol bene mi esprime solidarietà».

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