Morte improvvisa per lo 007 che indagò su Emanuela Orlandi: doveva incontrare un giornalista
Si aggiunge un nuovo inquietante tassello nel giallo della scomparsa di Emanuela Orlandi: Giulio Gangi, 63 anni, ex 007 del Sisde, è stato trovato morto ieri nella sua casa all’Infernetto, alla periferia della Capitale. Gangi, sconosciuto alle cronache, ma con un ruolo chiave nell’inchiesta. Ne dà notizia il Corriere della Sera.
Fu il primo a parlare con il padre di Emanuela Orlandi
«Fu lui, tre giorni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi, a presentarsi a casa della figlia del messo pontificio di Wojtyla, all’interno della Città del Vaticano, offrendo un aiuto. Lui a svolgere i primi accertamenti sul giallo. E ancora lui, una decina d’anni dopo, a essere messo ai margini del servizio segreto civile per indagini «inopportune». Non solo: lunedì scorso aveva preso appuntamento con un giornalista del Corriere per svolgere «un sopralluogo» sul giallo di Emanuela, che gli era rimasto nel cuore da sempre.
L’appuntamento fissato col giornalista del Corriere della Sera
La ricostruzione dei guai che gli causò l’intrigo Orlandi, Gangi l’affidò a un’intervista-sfogo concessa al Corriere nel 2014, quando l’inchiesta non era stata ancora archiviata. «Feci l’errore, e umanamente mi pesa doverlo dire, di appassionarmi per aiutare una famiglia disperata. Una scomparsa così anomala era meritevole d’attenzione…». Secondo quanto dichiarato da un amico dell’ex 007 a Fabrizio Peronaci del Corriere, «a ucciderlo potrebbe essere stato un ictus. Ho chiamato un’ambulanza e i medici hanno tentato di rianimarlo, ma purtroppo era tardi. Soffriva di depressioni, le disavventure lavorative lo avevano segnato».
Emanuela Orlandi, spariti anche tre faldoni del Sismi
Intanto Repubblica ha scoperto che anche il Sismi, i servizi segreti militari, aveva indagato sulle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Il Sismi oggi non esiste più, sostituito dal 2007 dall’Aise, l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna. Quel materiale, invece, esiste ancora anche se non si trova, come spiega Pietro Orlandi. Tre faldoni acquisiti l’undici ottobre del 1993 nella sede dell’Intelligence dal giudice istruttore Adele Rando. Magistrato impegnato a risolvere uno dei più grandi misteri della storia italiana e del Vaticano. «Il funzionario del Sismi – si legge nell’atto evidenzia che dall’acclusa documentazione possono essere rilevati dati relativi a talune intelligence estere collegate». Quei tre faldoni top secret del Sismi al momento non si trovano più. Un altro giallo nel giallo di Emanuela Orlandi.