Musei aperti fino alle 21, la proposta di Sgarbi apre il dibattito sulla modernizzazione
Piace ai direttori dei musei la proposta avanzata dal neo sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, di allungare l’orario di apertura fino alle 21. A dirsi d’accordo sono, per esempio, i responsabili di due istituzioni romane di primo piano come il Museo etrusco di Ville Giulia e le Scuderie del Quirinale, il direttore del Museo archeologico di Reggio Calabria, che ospita, tra l’altro, i bronzi di Riace, e la direttrice del Museo Salinas di Palermo. Tutti, però, concordano sulla necessità di inserire l’eventuale novità nella cornice di un ragionamento complessivo sul sistema museale. Più perplessità suscita, invece, l’idea degli accessi gratuiti, frenata anche il ministro Gennaro Sangiuliano.
Il direttore di Villa Giulia: «Giusto modificare la fruizione dei musei»
Si è detto «d’accordo», il direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma, Valentino Nizzo. «Ovviamente la cosa andrebbe strutturata con tutti gli strumenti che rispettino le esigenze del personale», ha aggiunto, precisando che «teoricamente i direttori autonomi avrebbero la possibilità di intervenire sugli orari dei musei. Ma questo – ha chiarito Nizzo, parlando con l’Adnkronos – si scontra con delle regole a monte e con dei costi del lavoro che non sono possibili da gestire e con problematiche di vita dei lavoratori che andrebbero risolte per consentire di raggiungere questo risultato». «Se riescono ad intervenire su questi meccanismi – ha concluso Nizzo – trovo assolutamente giusto modificare la fruizione in modo che si vada verso orari più compatibili con le esigenze del pubblico».
L’ad delle Scuderie del Quirinale: «Misura auspicabile, noi sempre aperti. Ma le mostre sono diverse»
Dell’allungamento dell’orario come di una prospettiva «auspicabile» ha poi parlato Mario De Simoni, presidente e amministratore delegato delle Scuderie del Quirinale. «Più si rende possibile la fruizione, più si intercettano pubblici diversi che hanno orari diversi e meglio è», ha aggiunto, precisando comunque che l’organizzazione di una mostra è diversa dalla gestione di un museo perché diverso sono le esigenze cui rispondono. «Noi dal 2000 chiudiamo regolarmente alle 22,30, abbiamo fatto in svariate occasioni aperture notturne continuate. Però – ha chiarito De Simoni – l’organizzazione di una mostra temporanea è diversa da quella di un museo permanente, che ha altri livelli di complessità e di strutturazioni».
Il direttore del Marrc: «Sì all’orario prolungato, no ai musei gratis»
Ha spiegato, poi, di ritenere che «ogni proposta di miglioramento del sistema Museale sia utile» Carmelo Malacrino, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. «Ampliare l’orario di apertura potrebbe permettere un maggior flusso di visitatori, creando nuove opportunità per investire in personale, già molto carente», ha aggiunto, ricordando che il Marrc è già aperto dalle 9 alle 20. Diverso, invece, il giudizio di Malacrino sull’altra proposta di Sgarbi, ovvero gli ingressi gratuiti. «Concordo con il ministro sulla questione della sostenibilità economica e credo che i visitatori gradirebbero maggiormente pagare i biglietti trovando servizi migliori in offerta espositiva, accoglienza, efficienza e sicurezza. Resta essenziale – ha concluso il direttore del Marrc – investire in personale pronto a lavorare in prospettive, anche tecnologiche e di comunicazione, volte a creare musei più aggiornati, mantenendo al tempo stesso uno stretto legame con le comunità del territorio».
La direttrice del Salinas: «Sarebbe una gran bella cosa, ma serve un ragionamento complessivo»
Concorda con il collega di Reggio Calabria anche la direttrice del Museo archeologico regionale Salinas di Palermo, Caterina Greco, per la quale l’orario prolungato «sarebbe una gran bella cosa», anche se «bisognerebbe prima risolvere una serie di criticità: dal personale carente alle risorse economiche necessarie». Quanto alla gratuità per consentirla, magari sul modello anglosassone, «servirebbero risorse economiche ingentissime per le manutenzioni, le attività collaterali, il personale». Dunque, «prima di fare un ragionamento sui tempi di apertura prolungati dei siti museali e la gratuità d’accesso – conclude Greco – bisognerebbe fare un ragionamento complessivo sul sistema e la sua sostenibilità economica».
Sangiuliano frena Sgarbi musei gratuiti: «Non reggerebbe e deprezzerebbe il valore delle opere»
Come ricordato da Malacrino, sull’idea di rendere gratuiti i musei è intervenuto, stoppandola, lo stesso ministro Gennaro Sangiuliano. Ieri Sgarbi, intervenendo a Un giorno da pecora aveva detto di auspicare musei aperti «almeno fino alle 21: la gente che lavora non può andarci di giorno, quindi dovrà andarci, gratis, nelle ore in cui sono liberi di andare». Ma Sangiuliano ha chiarito che la gratuità «non reggerebbe sul piano economico dei conti e che tra l’altro porterebbe a deprezzare il valore delle opere d’arte esposte», mentre «la cultura e l’arte possono essere un fattore di incremento del nostro Pil». Oggi Sgarbi ha circostanziato maggiormente, parlando di «musei gratis per chi vive in quella città».