Musumeci: «Nessuna clemenza per chi aggredisce il territorio, ma i sindaci vanno aiutati»

29 Nov 2022 15:14 - di Federica Parbuoni
musumeci

«Per il momento occupiamoci di ritrovare gli ultimi dispersi, sui quali le speranze di trovarli vivi, sono pochissime. Poi parleremo dei provvedimenti necessari». A dirlo è stato il ministro per la Protezione civile e le politiche del Mare, Nello Musumeci, in occasione dell’assemblea di Alis, l’Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, in corso a Roma. Musumeci, quindi, rispetto alle polemiche su condoni e abusi edilizi ha invitato a «non generalizzare, perché una cosa è la villa abusiva in riva al mare e una cosa è la finestra aperta di 50 centimetri in più rispetto a quella prevista da progetto». Il ministro, poi, si è anche soffermato sul ruolo dei sindaci, che spesso si trovano di fronte a difficoltà di natura economica, burocratica o di contesto e che per questo non vanno lasciati soli, mentre «non si può essere clementi» con chi ha deliberatamente «aggredito il territorio».

«Sui condoni attenzione a non generalizzare»

Dunque, quello di Musumeci è stato un richiamo a mantenere la razionalità, anche in un momento di così grande dolore e preoccupazione. «Prima diamo dignitosa sepoltura alle, purtroppo, ulteriori vittime e poi parliamo di responsabilità e anche di correttivi perché la normativa attuale ha bisogno di interventi concreti e qualche volta anche radicali», ha detto il ministro, in risposta a una domanda sui condoni, ricordando che «non c’è nemmeno bisogno di dover fare una nuova legge, semmai si tratta di accelerare le procedure nei Comuni italiani e in particolare nel Mezzogiorno: negli armadi giacciono centinaia di migliaia di pratiche di sanatoria. E i Comuni – ha ricordato il ministro – non sono in condizione di smaltire questa gran mole di lavoro».

Musumeci: «Non possiamo lasciare soli i sindaci»

Musumeci quindi ha richiamato l’attenzione sul fatto che «sulla necessità di procedere alla firma di ordinanze per l’abbattimento di case abusive, soprattutto quelle realizzate in zone ad alto rischio, serve una dotazione finanziaria» e «molto spesso i sindaci hanno difficoltà ad attivare persino i mezzi meccanici che debbono eseguire l’abbattimento». «È una materia complessa e difficile. Noi non possiamo e non dobbiamo lasciare soli i primi cittadini in questa situazione», ha proseguito il ministro, sottolineando che «i sindaci sono nelle trincee», «spesso operano in realtà assai ristrette, perché quando si firma un’ordinanza per l’abbattimento di una casa, bisogna capire chi c’è dietro a quella casa abusiva, dove a volte c’è anche l’organizzazione criminale, gente spregiudicata e lo Stato deve accanto ai sindaci per evitare di farli sentire soli».

Ma «non si può essere clementi con chi ha sfruttato e aggredito il territorio»

Poi, «certo c’è qualche sindaco che forse non ha fatto il proprio dovere», ma «sarà la magistratura ad occuparsene, se quella condotta costituisce reato». «Noi dobbiamo occuparci di evitare che la tragedia di Ischia e tante altre analoghe possano ripetersi», ha precisato il ministro, avvertendo però che «non si può essere clementi con chi ha sfruttato il territorio e lo ha aggredito in maniera selvaggia».

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