Nadef, Giorgetti: «Dal governo approccio prudente, realistico e sostenibile»
«L’impostazione che il governo ha adottato si basa sull’esigenza di rispondere con determinazione alla crisi energetica e all’impennata dell’inflazione e di salvaguardare le famiglie più fragili economicamente e le imprese italiane e il lavoro che esse creano. Un forte impegno sarà anche dedicato all’attuazione del Piano di Ripresa e Resilienza, da cui dipendono ingenti investimenti per rilanciare la crescita sostenibile dell’economia italiana». Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella premessa alla Nadef, Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza pubblicata oggi.
Giorgetti sulla legge di bilancio
«Con ambizione, pragmatismo e prudenza, la legge di bilancio porrà le basi per superare le complicate difficoltà di questi anni e rispondere alle migliori speranze dei cittadini, senza tuttavia perdere di vista la sostenibilità della finanza pubblica, come conferma la discesa del rapporto debito/pil da circa il 150 per cento del 2021 a poco più del 141 per cento nel 2025 prefigurata dal presente Documento» sottolinea il ministro.
Il tasso di crescita del pil risulta pari allo 0.6% nel 2023
Giorgetti continua: «Nello scenario programmatico il tasso di crescita del pil reale risulta pari allo 0,6% nel 2023, per poi passare all’1,9%nel 2024 e all’1,3% nel 2025. Rispetto alla stima a legislazione vigente, la migliore crescita nel 2023 è principalmente trainata dai consumi delle famiglie che, favoriti da un aumento del reddito disponibile nominale e dall’attenuazione dell’inflazione al consumo indotta dalle misure di calmierazione dei prezzi, si espandono dell’1% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024».
Giorgetti, deficit-pil 4,5% nel 2023
Per quanto concerne la manovra 2023-2025, «in considerazione dell’elevata incertezza del quadro economico e della necessità di continuare a contrastare il caro energia, il governo ha deciso di richiedere con la Relazione che accompagna il presente documento l’autorizzazione del Parlamento a fissare un nuovo sentiero programmatico per l’indebitamento netto della Pa. I nuovi livelli programmatici di deficit in rapporto al pil sono posti al 4,5 per cento per il 2023, al 3,7 per il 2024 e al 3,0 per cento per il 2025».
Sui prezzi dell’ energia
«Per quanto i prezzi dell’energia siano recentemente diminuiti – sottolinea – essi restano a livelli assai elevati e vi è il rischio di una nuova impennata durante i mesi invernali. Inoltre, l’approvvigionamento di gas dell’Italia si basa principalmente su flussi di importazione soggetti a rischi di varia natura nell’attuale contesto geopolitico. In tale quadro, l’obiettivo prioritario del governo non poteva che confermarsi quello di limitare quanto più possibile l’impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie, specialmente quelle più fragili, nonché di garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese italiane sia a livello globale sia nel contesto europeo, anche in considerazione dei corposi interventi recentemente annunciati da altri Paesi membri dell’Unione europea e non solo».
Sul deficit per il 2022
E poi ancora. «Ed ecco perché il governo ha deciso di confermare l’obiettivo di deficit per il 2022 del Def pari al 5,6 per cento del pil e di utilizzare una quota maggioritaria del risultante spazio di bilancio, quantificabile in poco più di nove miliardi, a copertura di nuove misure di mitigazione del costo dell’energia, quali la riproposizione dei crediti di imposta a favore delle imprese e il taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre».