Nel Sud che vogliamo l’autonomia differenziata è una sfida da accogliere senza piagnistei
In questi giorni si è tornato a discutere di autonomia differenziata. Il presidente Meloni ne ha parlato il giorno della fiducia in Parlamento agganciando il discorso a una riforma costituzionale più ampia che comprenda il presidenzialismo. L’autonomia differenziata è stata chiesta anche dal PD e precisamente da Bonaccini che, oltre a essere il Presidente della Regione Emilia-Romagna, è uno dei candidati alla segreteria nazionale del partito.
Tra i presidenti di Regione del Meridione spiccano due atteggiamenti assai diversi. Da un lato c’è Vincenzo De Luca, al quale mandiamo la nostra solidarietà per la tragedia di Ischia, e dall’altro Roberto Occhiuto. De Luca è per sua natura un capopolo. Pur non essendo napoletano si erge a Masaniello, richiamando lo stereotipo del Sud piagnone che rifiuta qualsiasi possibile sfida innovativa. Siccome è un abile politico, il presidente campano cerca sempre di trovare un nemico esterno per togliere l’attenzione sulla dinamiche locali. Non è un caso che non attraversi un grande momento di consensi e capisce che c’è un centrodestra capace, tra qualche anno, dì batterlo. Per questo ripropone lo schema contrappositorio semplice del nord e del sud senza indicare soluzioni.
Dall’altro lato c’è Roberto Occhiuto, presidente della Calabria, forse la regione più povera tra quelle meridionali. Occhiuto non sì sottrae alla sfida. Dice che l’autonomia potrebbe addirittura essere un’occasione per il meridione a patto che sì riveda l’impostazione della spesa storica. Parla dell’autonomia energetica che porterebbe in Calabria grandi benefici e si fida del presidente Meloni, che è davvero il garante politico e istituzionale dell’unità.
Rivedere l’impostazione della spesa storica è un argomento intelligente, una proposta fattiva di come si possa realizzare un federalismo partendo da basi diverse. In questa differenza c’è anche una proposizione diversa della questione meridionale che ognuno di noi porta avanti con un metodo che non è quello di Vincenzo De Luca. Perché siamo certi, con Occhiuto, che regioni come la Calabria non abbiano bisogno di pietismo ma di investimenti. Di risorse che già oggi il governo Meloni ha individuato. Di percorsi che valorizzino potenzialità enormi. Ed è questo il Sud che vogliamo.
*Vice presidente gruppo Parlamentare Fratelli d’Italia Camera