Nessuna offesa sessista a Nilde Iotti: arriva l’assoluzione per “Libero” che ne decantava l’arte amatoria

10 Nov 2022 10:05 - di Monica Pucci

“Non luogo a procedere”. Si chiude con un’assoluzione, di fronte all’Ordine dei giornalisti, il caso dell’articolo scritto da “Libero“, tre anni fa, sull’ex presidente della Camera, l’icona della sinistra e del Pci Nilde Iotti (nella foto in alto con Sandro Pertini), prima donna ascesa ai vertici istituzionali del Parlamento, come recentemente ricordato da Giorgia Meloni.

Nessuna offesa a Nilde Iotti, secondo l’Ordine dei Giornalisti

Ma cosa aveva scritto il quotidiano attualmente diretto da Alessandro Sallusti? In articolo di Giorgio Carbone a commento di uno sceneggiato Rai su Nilde Iotti, c’era un passaggio nel quale si parlava, tra le tante qualità della donna, anche quella di saper fare bene l’amore. Un passaggio un po’ piccante che aveva scatenato una furiosa polemica, una tempesta giornalistico-politica con le femministe scatenate, note di stampa delle parlamentari di sinitsra, la Cgil che definì Carbone «uno squallido giornalista di Libero» e la stampa in coro che qualificò il collega come «sessista».

L’Ordine nazionale dei Giornalisti, invece, si è espresso diversamente, ritenendo che l’articolo e quella frase «si inseriscono nell’alveo del diritto di opinione tutelato dalla Costituzione. Né si può affermare che il tono dello scritto sia irrispettoso nei confronti del personaggio Nilde Iotti e dell’istituzione che fu da ella rappresentata». Nessuna offesa all’icona femminile della sinistta, dunque.

La frase incriminata a la gazzarra scatenata dalla sinistra

Commentando lo sceneggiato andato in onda su Rai1 nel quale la Iotti era impersonata da Anna Foglietta, Libero ricordava la figura di Togliatti, suo compagno di vita per vent’ anni, «il “migliore” secondo Stalin, e certamente il peggiore per chi considera il suo estimatore come uno dei più feroci tiranni del ventesimo secolo». E la Iotti? Secondo il giornalista, era «da oltre mezzo secolo era una bandiera del Pci ma  l’amavano anche esponenti di altre idee perché nei molti lustri da presidentessa della Camera, fu saggia e imparziale come pochi prima e dopo di lei. del resto, era facile amarla perché era una bella emiliana simpatica e prosperosa come solo sanno esserlo le donne emiliane. Grande in cucina e grande a letto».

Dagli elogi alla denuncia penale, fino alla vittoria

Ecco che in un articolo di elogio assoluto e di ammirazione per la capacità della Iotti di rappresentare anche chi non la pensava come lei, quel passaggio sulla sua arte “amatoria” aveva scatenato la sinistra. “Dopo le autorità morali, erano giunte anche quelle giudiziarie. Nell’estate del 2020 Carbone era stato convocato dai Carabinieri perché gli fosse notificata una denuncia penale e nell’autunno dello stesso anno i Carabinieri si erano presentati anche in redazione per parlare con il giornalista reo di tanta nefandezza e con l’allora direttore, Pietro Senaldi, che aveva permesso un simile scempio – ricorda oggi Libero -. Poi, come sempre, sulla vicenda era calato il silenzio, gonfio di riprovazione e delle condanne già emesse. Infine, buon ultimo, qualche mese fa era arrivato l’Ordine dei giornalisti scosso dagli esposti di due anni prima. Letto, studiato, costatato, il Consiglio di disciplina ha dovuto concludere che si era trattato di un semplice articolo. Perfino benevolo e simpatico con Nilde Iotti. E di tutta questa tempesta restano solo i fulmini degli insulti rivolti al Carbone”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *