Ong, Piantedosi: «Agiremo con umanità e fermezza. In Italia non si entra illegalmente»
Giro di vite sulle Ong: prima alla Camera, poi in Senato, il ministro Piantedosi fa il punto della situazione con un’informativa sulla gestione dei flussi migratori. E, in particolare, sui recenti interventi di assetti navali di organizzazioni non governative nel Mediterraneo centrale. Un quadro sul cotesto in atto che, tra criticità e obblighi di legge, spiega gli strumenti legislativi attraverso cui introdurre le nuove misure che troverebbero applicazione ogni volta in cui le navi non rispettino il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane. O che, per esempio, trasgrediscano l’ordine di far sbarcare soltanto le persone ritenute più fragili.
Ong e migranti, Piantedosi: «Una sfida epocale che non può essere affrontata da singoli Stati»
Governare i flussi migratori è, «come ha affermato il presidente Meloni», una di quelle «sfide epocali che non possono essere affrontate dai singoli Stati, sulle quali è arrivato il tempo che l’Unione europea sviluppi una grande politica per le migrazioni», ha detto il ministro dell’Interno. Ribadendo contestualmente che «la priorità assoluta è la tutela della dignità delle persone. Questa è la lente attraverso cui mettere a fuoco le decisioni dell’Esecutivo a cui spetta il compito di governare i flussi migratori». E su cui Piantedosi non ha mancato di confermare la massima disponibilità a collaborare sia con la maggioranza, che con l’opposizione.
Ong e migranti, Piantedosi: «Il governo agirà con umanità e fermezza»
Aggiungendo con fermezza, in un altro passaggio dell’informativa, – e anche a titolo di smentita per gufi, cassandre e pretestuosi detrattori – che sull’immigrazione il governo ha intenzione di agire «con umanità e fermezza: non abbiamo nessuna intenzione di venire meno ai doveri dell’accoglienza, ma in Italia non si entra illegalmente, la selezione non la fanno i trafficanti di esseri umani». Insomma, il punto è «governare i flussi anziché subirli». E il titolare del Viminale lo chiarisce con fermezza, anche citando dati e numeri che, per esempio, indicano 100mila migranti nel sistema di accoglienza, e le prefetture segnalano una saturazione dei posti disponibilità e criticità.
«Non verremo meno sull’accoglienza, ma in Italia non si entra illegalmente»
Non solo. Menzionando cifre e report, il ministro rileva che «nel 2022 si registrano 69mila richieste di asilo, il 56% in più rispetto allo scorso anno. Ed il 57% di quelle esaminate si sono concluse con i diniego. Significa che la maggioranza dei migranti che arrivano in Italia è spinta da motivazioni economiche e non ha titolo di restare qui». Segnalando a dimostrazione delle problematiche in corso, «una tendenza alla saturazione dei posti disponibili e criticità nel reperimento di nuove soluzioni alloggiative, anche a causa della particolare congiuntura economica», ha fatto sapere il ministro.
Migranti e Ong, Piantedosi: «La sostenibilità dell’accoglienza si misura anche dall’impatto sulla sicurezza»
Mentre, sul fronte sicurezza strettamente connesso, il numero uno di Via de Pretis si sofferma sul fatto che «la sostenibilità dell’accoglienza si misura anche in termini di impatto sulle nostre comunità». A fronte del quale, «non c’è dubbio che il percorso da seguire» – ha sottolineato il ministro – è quello dettato dalla «necessità di governare i flussi e di fermare le partenze illegali» anche in considerazione delle «difficoltà che sta incontrando il sistema nazionale di accoglienza. Sono difficoltà che ben conoscono i prefetti e sindaci e che mettono a dura prova la sostenibilità dell’intero sistema. Con evidenti ricadute in termini di inefficienza dei servizi offerti. Di lievitazione dei costi. E, non ultimo, di capacità di assicurare un’effettiva integrazione delle persone».
Mentre «la forma volontaristica del meccanismo di redistribuzione dei migranti non riesce a decollare»
Mentre, ribadisce Piantedosi, «la presenza di navi Ong continua a rappresentare un fattore di attrazione, un pull factor per i flussi di migranti. E sono importanti anche per «le organizzazioni criminali che basano il loro modus operandi sulla presenza di assetti ong nell’area». A fronte di un contesto siffatto, peraltro, «la forma volontaristica del meccanismo di redistribuzione dei migranti non riesce a decollare. Dunque urge «una nuova politica europea realmente basata sul principio di solidarietà», ha concluso emblematicamente Piantedosi.
Corridoi umanitari per i vulnerabili, da usare come leva anche per i Paesi di origine e transito dei flussi
E infine: «Siamo per attivare corridoi umanitari per le persone vulnerabili, da usare come leva anche per i Paesi di origine e transito dei flussi – ha spiegato Piantedosi –. Dobbiamo creare percorsi legali di ingresso per i Paesi che collaborano alla prevenzione delle partenze illegali ed ai rimpatri. Con un meccanismo premiale a favore dei Paesi più impegnati nel contrasto all’immigrazione illegale».
Ong, Piantedosi: sul caso della Humanity1 riferisce: «Ha agito non in linea con le norme europee e italiane»
Infine, proprio sul fronte dell’immigrazione illegale, il ministro Piantedosi conclude con un riferimento al caso della Humanity1. Roguardo al quale fa sapere che «la nota verbale del nostro ministero degli Esteri ha sostenuto che «la condotta della nave” Humanity1 ‘non era in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale. Sollecitando, pertanto, lo Stato di bandiera a compiere ogni azione necessaria per l’individuazione di un place of safety per i migranti, nell’esercizio dei propri poteri sulle navi». Tutto in linea, dunque, con quanto rilevato. Argomentato. E annunciato.