Ong, Rampelli: “Il loro codice di regolamento fu proposto dal Pd Minniti. Ora l’opposizione lo voti”

15 Nov 2022 14:38 - di Redazione
Ong

Mentre il governo procede con il piano anti-sbarchi e il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, spiega necessità e finalità del regolamento per le navi Ong, gli sbarchi autonomi proseguono. Solo nell’ultima settimana, con tre diversi eventi, sono sbarcati nel porto di Augusta quasi 800 migranti provenienti prevalentemente dall’Egitto. Dal Bangladesh. E dalla Tunisia. E con l’ultimo approdo nella notte, quando sono approdate circa 350 persone che gli uomini della Capitaneria di porto hanno tratto in salvo.

Le Ong tornano alla carica

Non solo. A Lampedusa allo stremo da tempo immemore – e solo per fare un ultimo esempio – le forze delle Fiamme Gialle ancora ieri hanno intercettato e salvato barchini e migranti intercettati in mare. Con le Ong che continuano a fare la voce grossa, dichiarando di non arrendersi. E assicurando che, a stretto giro, riprenderanno le loro scorribande nel Mediterraneo. Magari continuando a puntare su un porto italiano con tutta la loro flotta, pronte a riprendere la rotta. Come «in programma da tempo». E «il prima possibile», dopo aver provveduto a rifornimenti e equipaggiamento.

Rampelli, il codice di condotta per le Ong lo propose l’ex ministro del Pd Minniti

Su sbarchi e regole per le Ong, interpellato sul regolamento per le navi delle organizzazioni non governative, il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, ha sottolineato che «il codice di condotta per le navi Ong fu proposto dall’ex ministro dell’Interno del Partito Democratico Marco Minniti». Augurandosi pertanto «che tutto il Parlamento, opposizione compresa, sia d’accordo ad approvarlo per certificare delle regole che facilitino le operazioni di soccorso e impediscano altresì di scivolare in comportamenti tali dal favorire l’immigrazione irregolare. Salvare vite umane sì, foraggiare i trafficanti di esseri umani no», ribadisce Rampelli.

Tutti i nodi da sciogliere e i punti da codificare nel regolamento

Il quale poi aggiunge anche: «Spesso non vengono informate neppure le guardie costiere, altro tema che dev’essere codificato nel regolamento. Così come sarebbe utile mettere in chiaro le fonti di finanziamento di cui usufruiscono per sostenere spese molto costose di acquisto del natante, manutenzione, personale marittimo, assistenti sociali, mediatori culturali, operatori sanitari e carburante».

 

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