Padova, paziente accoltella la dottoressa al collo e sulle mani. Una tragedia sfiorata per un soffio
È successo ancora: un paziente dello Iov di Padova ha accoltellato una dottoressa nell’esercizio delle sue funzioni. Siamo nell’Istituto Oncologico Veneto. E in questo caso l’aggressore è un uomo di 85enne, che in quel centro è seguito da molti anni. Mentre la vittima, salva per miracolo e grazie al tempestivo intervento del personale ospedaliero presente al momento dell’agguato, è un medico della struttura che assolutamente non si aspettava una tale reazione da parte dell’anziano. Ora, dopo ore si silenzio che hanno fatto calare un riserbo totale sulla situazione, dalla stampa locale si apprende che la dottoressa vittima dell’aggressione all’arma bianca sferrata dal paziente, è fuori pericolo. E che è seguita dai chirurghi plastici dell’Azienda ospedaliera.
Padova, paziente accoltella la dottoressa
Il paziente, infatti, ha accoltellato la dottoressa colpendola sul collo e alle mani, che la donna avrà istintivamente alzato per difendersi. Un’aggressione improvvisa e assolutamente imprevedibile, ha spiegato al Gazzettino.it la direttrice generale dell’Istituto Oncologico Veneto, Patrizia Benini. Specificando che «il paziente è seguito da molti anni qui allo Iov. Era guarito, e seguiva un follow up. Da qualche mese era affetto da una patologia dolorosa e faceva una terapia. Durante una delle ultime sedute aveva anche portato un regalo al medico. Per cui nulla faceva presagire un gesto simile»…
Paziente accoltella la dottoressa: la donna è in condizioni stabili
Un gesto che poteva anche sfociare nell’epilogo tragico, se chi è intervenuto – sembra un infermiere di passaggio in quei drammatici momenti – non fosse riuscito tempestivamente a disarmare e bloccare l’aggressore. «Una tragedia, una storia di una tristezza estrema da qualunque parte la si guardi», ha commentato a caldo il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, (Fnomceo), Filippo Anelli. Il quale poi, a stretto giro ha anche aggiunto: «Quello che chiediamo è che sia rafforzata la sicurezza delle strutture sanitarie – afferma Anelli –. E che i medici non siano mai lasciati soli».
La solidarietà alla dottoressa del presidente della Fnomceo
«La presenza di personale – sottolinea infatti Anelli – può essere un deterrente contro le aggressioni. Per fortuna la dottoressa sembra ora fuori pericolo. Ma il pensiero non può non andare a Paola Labriola o a Roberta Zedda, uccise a coltellate da due loro pazienti». E ancora. «Saranno gli inquirenti – spiega sempre Anelli – a far luce su una vicenda così delicata. Esprimiamo la nostra solidarietà alla collega. Alla sua famiglia. Al personale e ai pazienti dello Iov che hanno dovuto assistere a un episodio di violenza in un luogo deputato alla cura dei più fragili. Come al presidente dell’Ordine dei Medici, Domenico Crisarà e a tutto il Consiglio».
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia: «Sconcertante che un paziente possa entrare armato di coltello…»
«È sconcertante – ha quindi aggiunto anche il vicepresidente della Fnomceo, Giovanni Leoni, che è anche presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia – che un paziente possa entrare armato di coltello in un Istituto dedicato alla cura dei pazienti oncologici. Auguriamo alla collega una pronta guarigione. E auspichiamo una approfondita analisi dell’evento. E una revisione dei protocolli di sicurezza per i lavoratori».