Processo Grillo jr, Corsiglia: “Nessuna violenza, era consenziente”. Ma i lividi sono tipici di uno stupro
“Non ho mai commesso violenza sulla ragazza. È stato un rapporto assolutamente consenziente”. Parola di Francesco Corsiglia nel corso dell’udienza al processo che lo vede imputato per stupro di gruppo su una ragazza italo-norvegese insieme a Ciro Grillo e altri due amici. A sorpresa, all’inizio dell’udienza fiume (circa 8 ore), ha annunciato di volere rendere le dichiarazioni spontanee. Anche per spiegare ai giudici, presieduti da Marco Contu, che sta studiando all’estero ed è impossibilitato a seguire il processo. “Ma oggi sono voluto venire qui per ribadire la mia estraneità alle accuse. Sono innocente e non ho mai usato violenza”, ha aggiunto, sguardo basso, prima di sedersi accanto agli avvocati.
Processo Grillo jr, Corsiglia: mai abusato della ragazza
La maxi udienza, che si è conclusa intorno alle 18,30, è stata aggiornata al prossimo 8 febbraio 2023. Le successive sono in calendario per l’8 marzo e il 12 aprile. Sette i teste ascoltati. I i tre medici della clinica Mangiagalli a cui la ragazza si rivolse a fine luglio del 2019 per denunciare il presunto stupro. Avvenuto nella villa di Beppe Grillo in Costa Smeralda. I due istruttori di kitesurf della giovane. E la coppia di proprietari del B&B di Palau, dove la giovane soggiornava nel luglio di tre anni fa. La prima a deporre è Vera Gloria Merelli, medico legale che per primo visitò la giovane. Per la quale i lividi e le ferite sui glutei, sulle braccia, sulle avambraccia e sulle gambe, della giovane studentessa “sono compatibili” con uno stupro di gruppo. “Quei lividi potrebbero essere derivati da una forte pressione alle gambe e alle braccia, ha sottolineato aggiungendo che possano essere compatibili anche con una caduta durante una attività sportiva.
I medici: i lividi della studentessa sono compatibili con uno stupro
La psicologa della clinica Mangiagalli ha riferito che la presunta vittima, a distanza di oltre tre anni “non ha ancora superato il trauma della violenza sessuale”. Ed è tuttora in cura da una psicologa per “superare il trauma”. E ha aggiunto che quando la studentessa si è presentata in clinica, 9 giorni dopo la presunta violenza sessuale, presentava le “tipiche sintomatologie delle vittime di uno stupro”. Poi è toccato ai proprietari del B&B. Discordanti le tesi fornite nel corso del tempo. Nei giorni successivi alla denuncia avevano descritto una ragazza “serena”, “forse un po’ taciturna come sempre”. In seguito in due interviste Daniele Ambrosiani aveva parlato di una donna “turbata”. Oggi, invece, marito e moglie hanno confermato la versione data agli investigatori.
Ascoltati i proprietari del B&B e gli istruttori di kitesurf
Ascoltati anche i due istruttori di kitesurf che hanno incontrato la studentessa norvegese all’indomani del presunto stupro. Brero ha detto ai giudici che se l’avesse vista ubriaca non l’avrebbe fatta salire sul kitesurf. Grusovin, invece, ricorda che la ragazza gli raccontò di avere subito una violenza sessuale e di stare molto male. Sentito dai giudici ha raccontato che la ragazza “era confusa”, perché “non stava bene”. E che “non era in asse”. Già ascoltato dai carabinieri il 17 luglio 2019, disse che la ragazza gli aveva raccontato di “essere uscita in un locale. E di avere conosciuto dei ragazzi, tra i 5 e i sette. “Alla fine quattro ragazzi avevano abusato sessualmente di lei. Lei diceva che non ricordava bene perché era molto ubriaca. E non sapeva neanche se fosse avvenuto di sera o di mattina”. In aula l’istruttore di kitesurf ha poi detto che la ragazza gli aveva raccontato di avere “forti dolori nelle parti intime” e che i ragazzi l’avrebbero “costretta a bere” alcol.