Rampelli accusa: «La sinistra ha rapporti diretti e indiretti con i gruppettari comunisti»
Quello del manichino di Giorgia Meloni impiccato in piazza è l’ennesimo episodio della spirale di violenza. Centri sociali e varie “sigle” di estremisti di sinistra stanno dando il peggio. E la situazione potrebbe degenerare. Fabio Rampelli aveva già lanciato l’allarme e fatto un appello («fermatevi»). Ma gli atti intimidatori continuano.
Rampelli: basta con l’accusare Meloni delle peggiori nefandezze
«Siamo al governo da quindici giorni e si scatenano episodi raccapriccianti come questo», scrive il vicepresidente della Camera sulla sua bacheca Facebook. «Spero che tutti i partiti siano chiari nel prendere le distanze da tali teppisti. Ma soprattutto sappiano intervenire per fermarli. Come? Intanto rammento che i leader della sinistra hanno rapporti diretti e indiretti con i gruppettari comunisti. E poi basterebbe evitare di accusare in televisione il governo Meloni delle peggiori nefandezze, rinfocolando gli animi, creando un clima d’odio già visto in altre stagioni, caricando a pallettoni gli estremisti dell’ultra sinistra».
«La democrazia in Italia è malata»
«E comunque occorre constatare che avevamo ragione nel dire che la democrazia in Italia è malata. Prevede infatti che la sinistra stia sempre al potere. E quando non vince le elezioni, ci s’inventino presunti “premier tecnici” per farla governare surrettiziamente oppure si scatenano i più ignobili e violenti movimenti di piazza».
Rampelli: attenti alla guerriglia urbana dei black bloc
«Vuoi vedere che presto arriverà pure la guerriglia urbana dei black block “infiltrati” in qualche corteo sindacale? Difendere la democrazia e il civile confronto spetta a noi. Dobbiamo esserne all’altezza perché cambiare è difficile e richiede pazienza. Troppi mangiano da decenni sulla conservazione dello status quo e sono disposti a tutto per continuare a depredare l’Italia. Mettiamo a testa in giù la violenza», conclude Rampelli.