Reddito di cittadinanza, la vergognosa difesa di Saviano: “Convince i criminali a non rubare”

5 Nov 2022 13:45 - di Leo Malaspina

Oltre alla solita sequela rancorosa di accuse alla destra, a Salvini, alla classe politica indegna rispetto alla sua specchiata moralità, compreso quel Pd che “non dovrebbe farsi schermo” di Berlinguer, Sua Santità Roberto Saviano sforna un’altra memorabile intervista nella quale c’è anche una novità: la difesa dell’indifendibile, il reddito di cittadinanza, ma con una motivazione da brivido…

Gli attacchi al governo Meloni e la difesa degli sballi del rave

Nella lunga intervista al quotidiano “Il Dubbio“, lo scrittore di Gomorra si scaglia contro le norme anti-rave, schierandosi in favore delle feste con sballo libero, lancia l’allarme sul fascismo, attacca il ministro Piantedosi e dichiara di nutrire qualche speranza – bontà sua – solo nel titolare della Giustizia Carlo Nordio. “A Nordio ho fatto un’apertura di credito proprio per quanto aveva dichiarato sulle carceri. Credo che, nel suo caso, sia un po’ presto per fare ogni valutazione, che sia positiva o negativa. Va sottolineato però che, nel caso del ministro Nordio, non ci troviamo al cospetto dei problemi di inadeguatezza al ruolo che sono invece evidenti nel caso di Piantedosi”.

Il reddito di cittadinanza piace a Saviano perché convince a non rubare…

La frase più interessante dell’intervista di Saviano è però quella che pronuncia sul reddito di cittadinanza, considerata l’arma migliore per limitare la criminalità, non quella da lui raccontata in Gomorra, ma quella piccola, i furti, le ruberie. Non leggi e repressione del crimine, dunque, ma soldi, per convincere a non rubare…

“Il periodo di prima erogazione del reddito di cittadinanza ha coinciso con il lockdown, quando, per forza di cose, i reati predatori hanno subito una netta diminuzione. Ma è evidente che se percepisci un reddito di 700 euro al mese, non rischi il carcere per piccoli furti. Ciò detto, anziché fare il madornale errore di cancellare una norma che dà dignità a milioni di persone, bisogna migliorarla. Il reddito di cittadinanza ha, volente o nolente, creato un intorpidimento, ma lo ha fatto in un mercato del lavoro che, in molte regioni del nostro Paese, è del tutto privo di alternative. Se nel sud Italia non c’è lavoro, è perché per decenni nessuno si è mai preoccupato di creare le condizioni perché lavoro ci fosse; prendersela con una misura assistenziale, quando non esiste altro paracadute, è una carognata tipica di chi è forte con i deboli e scodinzola al cospetto dei padroni del vapore”.

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