Rispunta Casarini, il paladino delle Ong: ha capito che l’aria è cambiata e attacca il ministro Tajani
Rieccolo Luca Casarini. Il capomissione di Mediterranea Saving Humans, già leader dei disobbedienti, torna sulle barricate per attaccare le politiche del governo in tema di migranti. Lo fa con il solito tono aggressivo che non ammette repliche. A finire sott’attacco questa volta è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani che ieri durante un incontro con la sua omologa tedesca ha affrontato il tema delle navi delle ong. La Farnesina vuole informazioni dettagliate. «Chiediamo che tutte le navi che raccolgono persone in mare, giustamente perché questo prevede il diritto di navigazione – ha detto il ministro – quando chiedono di attraccare in un porto italiano devono dirci chi c’è a bordo, quanti sono, da dove vengono, ci serve una relazione completa sulle persone, questo riguarda la sicurezza nazionale». In attesa di un porto sicuro, nel Mediterraneo, restano tre navi umanitarie – Geo Barents, Humanity 1 e Ocean Viking.
Casarini contro Tajani
Parole chiare, quelle di Tajani, ma che per Casarini sono “assurde”. «Tajani – dice Casarini parlando con l’Adnkronos – nel tentativo ridicolo di arrampicarsi sugli specchi, dice cose assurde e che rivelano che il ministro non sa assolutamente di cosa sta parlando. Magari cerchi qualche altro argomento per prendere tempo».
Le parole del ministro fanno perdere la pazienza all’attivista pro-migranti che si lancia in una lunga disquisizione su come agiscono le autorità. «Le autorità, comprese quelle italiane, hanno sempre da bordo le informazioni sul numero delle persone soccorse, la loro provenienza e composizione familiare, il loro stato di salute. Ci sono dei moduli della Guardia costiera italiana che abbiamo a bordo fatti apposta per questo. Ogni soccorso è numerato, con la posizione esatta su dove è avvenuto».
E pretende di dare lezioni a Tajani
Poi pretende anche di dare lezioni. «Tajani – dice – magari si sforzi almeno di studiare un po’ la materia. Gli consiglio le “linee guida” dell’Unhcr sulle operazioni di soccorso che coinvolgono rifugiati e richiedenti asilo, tutelati anche dalla Convenzione di Ginevra, o meglio ancora la lettura del Piano Sar nazionale prodotto dal Comando generale delle Capitanerie di porto». Non solo, il paladino dei migranti tanto caro alla sinistra attacca poi con veemenza: «Se leggesse si accorgerebbe che quello che stanno attuando, lui, Piantedosi, Meloni e Salvini, è un crimine grave, oltre che atto disumano e cinico. Ma forse ci vorranno dei Tribunali per fargli studiare la materia…».