Saman, trovati resti umani in un casolare abbandonato, a breve distanza da casa Abbas
Il buio della sera avvolge nel tragico finale scritto ormai da oltre un anno la storia della povera Saman, la 18enne pakistana brutalmente uccisa dai familiari per aver rifiutato un matrimonio combinato. I resti di quello che si pensa possa essere il cadavere della giovane, sono stati trovati ieri sera, sotterrati all’interno di un casolare abbandonato nelle campagne del comune di Novellara, a poche centinaia di metri dalla casa dove viveva la famiglia Abbas. La svolta repentina dopo mesi e mesi di ricerche. Di indagini, di ipotesi e supposizioni che partivano sempre da un presupposto investigativo: l’omicidio della ragazza e l’occultamento del suo corpo.
Saman, trovati i resti della 18enne pakistana scomparsa a maggio scorso
E ora la verità emerge da quel terreno abbandonato dove le radici di una cultura ancestrale e oscurantista hanno seminato il seme della discordia familiare e il germe della violenza, innestandosi su una realtà sociale “altra”. Producendo frutti avvelenati rivelatisi fatali per una ragazza che voleva vivere e amare secondo il suo cuore e il suo tempo. Un’epica tragica, quella di Saman, a cui ieri sera il ritrovamento di quel che resta della persona che era, ha posto la parola fine. I cattivi di questo racconto gotico sono tutti – o quasi – assicurati alla giustizia. Manca Nazia Shaheen, la madre-matrigna che ha dato la vita a quella sfortunata figlia. E che alla fine se l’è anche ripresa nel segno dell’atto più innaturale che si possa compiere.
I resti trovati in un casolare abbandonato nei pressi della casa dove viveva la famiglia
Senza amore materno. E senza potere – assai probabilmente, senza volere – da esercitare in un consesso patriarcale di uomini di famiglia a cui spettano decisioni che diventano sentenze capitali. Ieri, dunque, l’ultimo atto investigativo, prima che cominci la fase del processo, avvenuto al termine di un sopralluogo dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia unitamente e della Compagnia di Guastalla. Sotto il coordinamento della Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Capo Calogero Gaetano Paci.
L’accelerazione e la svolta dopo l’arresto del padre di Saman in Pakistan
L’accelerazione delle indagini e la svolta arrivata con l’arresto di Shabbar Abbas in Pakistan, culminano nel ritrovamento di ieri. E proseguono con i lavori di questa mattina, quando alle prime luci, autorità e forze dell’ordine hanno interdetto l’area in cui completare le ricerche. I carabinieri di Reggio Emilia, sotto il costante coordinamento della locale Procura, con l’ausilio dei Carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche di Parma, stanno procedendo alle operazioni di recupero e repertamento. Sul posto anche i Vigili del Fuoco di Reggio Emilia. Tutti chiamati a restituire dignità, giustizia e voce, a una giovane vita recisa senza pietà.