Sandro Mazzola elogia Giorgia Meloni: «Mi ricorda Alvaro Recoba, riesce a dribblare tutti»

9 Nov 2022 8:20 - di Emanuele Valci
sandro mazzola

Sandro Mazzola e i suoi 80 anni. La bandiera nerazzurra è intervenuta a “Un Giorno da Pecora”, su Rai Radio1. E ha rilasciato una lunga intervista ripercorrendo la sua carriera calcistica. Quanti anni sente? «Al massimo 36», risponde. Per farle gli auguri l’ha chiamata anche Gianni Rivera? «Ma chi, il “fighetta’”? Lui si chiamava così quando giocava. Lo avevamo soprannominato così anche noi nello spogliatoio, durante i mondiali in Messico». E il suo soprannome qual era? «Mi chiamavano “il baffo”».

Sandro Mazzola e il complimento a Giorgia Meloni

E il “baffo” non si tira mai indietro. E fa un elogio a Giorgia Meloni. «Come giocatore mi ricorda Alvaro Recoba, dribblava tutti come un matto». Un bel complimento. Recoba, campione dell’Inter, è stato un calciatore di gran classe. Elegante, capace di andare a gol con un tiro da centrocampo. È di quelli che sono rimasti nel cuore dei tifosi. Mazzola confessa di aver votato per la Lega, «come già in passato».

Il ricordo del fantastico gol contro il Vasas di Budapest

Qual è stato il gol più bello della sua carriera? «Quello contro il Vasas di Budapest. Loro erano bravi. Ci attaccavano e non riuscivamo ad uscire dalla nostra metà campo. Allora io presi palla da poco più fuori della nostra area e partii». Andò dritto in porta. «Cominciai a dribblare tutti gli avversari, uno, due, tre fino a perdere il conto. Il portiere uscì, tirai e segnai».

Sandro Mazzola: lasciamo lavorare Inzaghi…

«Simone Inzaghi?», continua Sandro Mazzola. «Non lo cambierei, va lasciato lavorare con calma». Di chi è la colpa di questo momento delicato? «Di allenatori e giocatori, è colpa di entrambi. Non riesco a capire la mia Inter: una partita gioca bene e convince e quella dopo mi sembra un’altra squadra». Lo scudetto ormai sembra andato. «Ormai sì, non si fa più niente a meno che non si infortunino cinque giocatori del Napoli almeno…».

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