Se la cannabis diventa una caramella: follie e bugie che la sinistra diffonde tra i giovani

30 Nov 2022 12:46 - di Mario Campanella

Da decenni la sinistra, nel suo complesso, insiste per la legalizzazione della cannabis, che rappresenta la droga più venduta e più a basso costo, soprattutto nella fascia di età giovanile. Alcune argomentazioni sono in parte legittime, soprattutto quella della sottrazione alla criminalità dì un mercato considerevole. Ma partono da un principio totalmente sbagliato e cioè che la cannabis sia sostanzialmente innocua e faccia meno male delle sigarette. Ora, premettendo che le sigarette fanno male, la differenza abissale è sul  piano del comportamento. La cannabis può indurre disturbi psichiatrici in età adolescenziale. Può produrre sintomi psicotici secondo una letteratura così vasta che sarebbe impossibile citare senza occupare un’enciclopedia.

Cannabis, il paragone col fumo e con l’alcol non regge

Che non abbia effetti collaterali in età adulta è un’altra bugia, atteso che può scalfire la memoria seriamente. Che una sua liberalizzazione avrebbe effetti negativi per le mafie, entrando nel punto, è un’altra bugia. Le organizzazioni criminali sarebbero pronte ad offrire un prezzo più basso e concorrenziale senza alcun problema. Il punto essenziale è la presenza di THC , che spesso è alterata e causa i principali problemi negli assuntori. Il tabacco causa certamente diversi tipi di tumore ma non ha alcun rapporto con il comportamento. Fumare tre pacchetti al giorno di sigarette fa malissimo, per essere più concreti, ma non induce a guidare a 200 l’ora. Farsi una o più canne, invece, si.

Cannabis, quei messaggi pericolosi dati ai ragazzi

Anche il paragone con l’alcol non regge, poiché una quantità minima di vino fa addirittura bene all’organismo, mentre non c’è comparazione con la stessa introiezione della cannabis. Che il principio medico della canapa possa essere terapeutico è un dato positivo, ma anche gli oppiacei vengono somministrati in medicina e non certo diffusi tra la popolazione. Che sia diventata un totem di emancipazione per certa sinistra è un dato assodato. Considerarla alla stregua di una caramella è il messaggio pericoloso che continua a essere inviato ai ragazzi. Quasi come se fosse obbligatorio compiere una sorta di passaggio rituale nell’età di transizione. Un segmento non minoritario della sinistra vorrebbe importare dal nord Europa l’intero pacchetto di liberalizzazione delle droghe, comprese quelle pesanti, che non ha dato certo risultati confortanti.

Serve un approccio consapevole sul disagio giovanile

Cocaina, eroina, acidi, droghe sintetiche divenute dì libero accesso hanno solo fatto aumentare il numero dei dipendenti dalle sostanze. Criminalizzare in sé il consumo di cannabis è un atteggiamento sbagliato. Serve un approccio educativo che sia orientato alla consapevolezza. E serve far capire, così come accade per fumo e alcol, sostanze legalizzate, i danni che la marijuana comporta. E , soprattutto, sarebbe ora che l’opposizione attuale ponesse sul tavolo la questione complessiva del disagio giovanile che sì lega a una nuova stagione di tossicodipendenza. Perché in mezzo ci sono giovani da aiutare e non ideologie da supportare.

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