Sei italiani su 10 sono per la linea dura sui migranti, ma il Pd prova lo stesso a fare la lagna umanitaria
Enrico Letta ha bisogno di far dimenticare le piazze contrapposte sulla guerra. E soprattutto il Pd ha bisogno di sviare l’attenzione dalla piazza di Roma, dove il segretario dem è stato insultato e fischiato e ha dovuto abbandonare il corteo, mettendosi al riparo dietro uno striscione di donne ucraine.
Letta: le nostre ragioni sono nel porto di Catania
Ora quello stesso Letta che quattro giorni fa veniva umiliato dalla sua stessa base e dai Cinquestelle, prova a riscattarsi mettendo cappello su quanto avviene nel porto di Catania. La mobilitazione degli “umani” contro i “disumani”. Un film già visto ai tempi del governo Conte-Salvini. “Ha ragione Luigi Manconi su la Repubblica: dal porto di Catania – al fianco di chi ha lasciato tutto per il diritto a una esistenza dignitosa – passano oggi le ragioni più profonde dell’identità della sinistra italiana”, scrive Enrico Letta su Facebook.
“È per questo che il Partito Democratico è lì da giorni. Ed è per questo che continueremo ad esserci, anche se non porta consenso, anche se in passato sono stati commessi errori, di prospettiva o di inazione”, prosegue il segretario del Pd.
L’ala sinistra di Provenzano e Schlein soffia sul fuoco
“Noi siamo quelli di Mare Nostrum, siamo quelli che si sono battuti per abolire i decreti Salvini, siamo quelli che in Europa con più forza e più argomenti reclamano responsabilità condivise e solidarietà”. E’ stata l’ala sinistra del Pd a dettare la linea sugli sbarchi. Con il vicesegretario Giuseppe Provenzano che si è presentato al porto di Catania accusando il governo di operare «una discriminazione gravissima ed arbitraria». E con Elly Schlein, che ha parlato di “selezione arbitraria” e ha invocato sbarco immediato di tutti i migranti.
E la mobilitazione continua anche domani: al porto di Catania si svolgerà un sit-in di solidarietà e sostegno dei migranti delle navi Humanitas1 e GeoBarents. Ci saranno la Rete antirazzista, Rete Restiamo umani, Rete degli studenti medi, Colapesce, Anpi, Arci, associazioni regionali ambientaliste, della società civile, dell’antimafia e dalla Cgil siciliana.
Il sondaggio di Quarta Repubblica
Su una cosa però Letta ha ragione: la linea dei porti aperti non porta consenso. Un sondaggio per Quarta Repubblica di Nicola Porro, ieri sera, certificava che oltre il 60% degli italiani approva l’operato del ministro Piantedosi. E il sondaggio del lunedì del Tg di Mentana fotografa ancora l’ascesa di FdI, ormai al 29,4% mentre per il Pd si registra ancora un segno meno: -0,3% in una settimana.