Tiziano Ferro canta le adozioni negate a “chi è come me”: “La Meloni? Non so nulla, vivo a Los Angeles”
Tiziano Ferro coglie l’occasione del nuovo album “Il mondo è nostro” per parlare di diritti e di adozioni gay. Alla sua paternità ha dedicato tre dei tredici brani inediti. Il singolo La prima festa del papà, in radio da venerdì racconta l’essere genitore cantando: «Neanche ti sognavo perché ti negavano a chi è come me». E ancora: A parlare da zero e Mi rimani tu, canzoni dedicate rispettivamente ai neonati (Andres e Margherita) adottati in America assieme al marito Victor,
«Io vivo in California ed è come vivere in una bolla – dice il cantautore, nato e cresciuto a Latina – Non sento di essere mai andato via dal mio Paese, non ho mai avuto il mito dell’America. Io vivo là perché ho seguito per istinto un’opportunità e perché ho una famiglia, meravigliosa». Una giornalista di Leggo gli chiede anche della querelle dell’articolo volto al femminile/maschile per Giorgia Meloni, ma la risposta cade nel vuoto. «Sono appena arrivato da Los Angeles. Non l’ho proprio seguita. Non saprei rispondere». Nessuna polemica col governo, almeno non su questo tema.
Nel nuovo album canta la paternità negata “a chi è come me”
Nel testo de La prima festa del papà Tiziano Ferro dice che la paternità è negata «a chi è come me». “Come stiamo a diritti? Vive a Los Angeles, ma teme una retromarcia in Italia?”, lo incalzano i cronisti affamati di polemiche politiche. «Siamo indietro a prescindere dagli schieramenti – premette il cantautore – Nessun governo ha mai fatto nulla di importante… Quella frase ce la si sente addosso… Conosco tanti ragazzi che risparmiano una vita per andare in Spagna, coppie che attendono anni per un’adozione, single cui non è concesso. È ovvio che non sono d’accordo con certe posizioni della maggioranza, ma mi auguro che chi è capo del Paese faccia il bene del Paese. Non c’è tempo per fare del male. Concedere più diritti a qualcuno non ne toglie ad altri. Anche in Italia esistono le coppie arcobaleno. Il problema dell’Italia è di tutti, anche delle coppie eterosessuali che aspettano decenni o dei single che non possono adottare».
«L’album “Il mondo è nostro” – dice ancora Ferro – nasce nel periodo della pandemia, in cui mi sono concentrato più sulle opportunità che sul pessimismo. E proprio la title track ‘Il mondo è nostro’, è una riflessione sul ruolo dell’artista figlia della pandemia. “Durante quei mesi ho sentito l’obbligo morale di fare qualcosa. Vedevo i medici che stavano salvando vite umane ed ero convinto che anche io, in quanto artista, avrei dovuto fare la mia parte. Se il mondo sta crollando, l’artista deve incitare, ispirare. Questo è il suo ruolo. Il mio».
Dopo l’uscita dell’abum, il cantautore si dedicherà al grande ritorno live, dopo 6 anni, con 14 date negli stadi dal 7 giugno al 14 luglio. «Sento l’importanza di questo ritorno, ci sono fan che hanno comprato i biglietti 3 anni fa e hanno aspettato tutto questo tempo. Sono stato tra i pochi artisti che non è tornato nel 2022. Per me è stato importante potermi dedicare ai miei figli. E spero di portarli con me in tour, fargli vedere cosa fa il papà». Per la cronaca, i figli di Tiziano Ferro nell’estate 2023 avranno circa due anni.
Tiziano Ferro ha annunciato 8 mesi fa le due adozioni
Il 28 febbraio di quest’anno il cantante ha comunicato via Instagram, l’avvenuta paternità. «Due telefonate mi hanno reso l’uomo più felice del mondo. La prima qualche mese fa: una bimba. La seconda poche settimane dopo: questa volta un bimbo. Sono diventato papà, e voglio presentarvi queste due meraviglie di 9 e 4 mesi», ha scritto, prima di rivelare anche i nomi dei due neonati: «Margherita e Andres, la vostra vita è appena iniziata. Ma anche la nostra. Per me e Victor l’esperienza da genitori rappresenta il più alto degli onori, il più impegnativo degli oneri. Che affronteremo con amore, attenzione, tenerezza e dedizione. Comprendiamo e accettiamo la curiosità che regna intorno a noi – aveva concluso il post – ma vi chiediamo di rispettare la riservatezza di Margherita e di Andres».