Turchia, arrestata una siriana: ha lasciato un pacco su una panchina (video)

14 Nov 2022 9:53 - di Paolo Lami
turchia

Sarebbe partito da Kobani, una città nel nord della Siria, dove le forze turche hanno condotto operazioni contro la milizia curdo-siriana negli ultimi anni, il via libera all’attentato di ieri che alle 16,20 ha colpito al cuore la Turchia facendo 6 morti e 81 feriti, due dei quali gravi, con un ordigno deflagrato nella celebre e trafficatissima Caddesi İstiklal, la via pedonale del quartiere Beyoğlu di Istanbul sulla quale si affacciano i negozi dello shopping, colma di persone in quell’ora.

Le riprese delle telecamere a circuito chiuso mostrano una donna, identificata poi come siriana, seduta su una panchina per più di 40 minuti, alzarsi uno o due minuti prima dell’esplosione, lasciando dietro di sé una borsa o un sacchetto di plastica, secondo il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag.

“Ci sono due possibilità. O quella borsa o quella busta di plastica avevano un meccanismo all’interno, ed è esplosa da sola o qualcuno l’ha fa esplodere da lontano. Tutti questi elementi sono attualmente investigati”, ha aggiunto Bozdag, sostenendo che “il nome della donna è sconosciuto” al momento è che “tutte le registrazioni e i dati sulla donna sono in fase di analisi”.

Per il ministro dell’Interno della Turchia, Suleyman Soylu, responsabile dell’attentato di ieri è il Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan. La polizia ha arrestato 22 sospetti, inclusa la persona che ha piazzato la bomba, secondo il ministro degli Interni.

Il bilancio attuale dell’attacco terroristico è di sei persone morte, fra cui Yusuf Meydan, un dirigente del ministero della Famiglia e dei Servizi Sociali della Turchia, e la figlia Ecrin, e 81 feriti, 51 dei quali già dimessi.

Le vittime sarebbero tutte turche, ha fatto sapere il prefetto di Istanbul, Ali Yerlikava. Dunque non sono rimasti coinvolti stranieri nonostante Caddesi İstiklal sia frequentatissima dai turisti.

Per il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, non ci sono dubbi, si tratta di un atto terroristico.

Parlando poco prima di partire per il vertice del G20 di domani a Bali, Erdoğan ha parlato di un “attacco traditore”, aggiungendo che ”i responsabili saranno puniti”.

“È ovvia l’insincerità dei nostri cosiddetti alleati che ci sembrano amichevoli ma che nascondono i terroristi nel loro paese o nutrono i terroristi nelle aree che occupano e inviano loro denaro dai loro stessi Senati”, ha aggiunto il ministro dell’Interno turco Suleyman Soylu, facendo capire che il via libera della Turchia all’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato a questo punto si allontana.

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