Usa, è il giorno del Midterm: Trump sogna il sorpasso in vista delle presidenziali del ’24
Il giorno del Midterm è arrivato. Oggi negli Usa si vota e domani sapremo se c’è stato il sorpasso dei Repubblicani sui Democratici. In palio ci sono un terzo del Senato e l’intera Camera dei rappresentanti, più alcuni governatori di singoli Stati. I sondaggi sono pressoché unanimi nel prevedere che i dem del presidente Joe Biden rischiano di perdere il controllo della Camera. Più incerta la situazione al Senato, dove ballerebbe un buon numero di collegi. Troppo minime le differenze tra i candidati per azzardare risultati. «Molto dipende dall’affluenza», spiega Nancy Pelosi, la speaker di origine italiana del Congresso, nota per il suo acceso anti-trumpismo.
Midterm, la dem Pelosi: «Sono ottimista»
«Mi sento ottimista – confida alla Cnn -. Almeno 50 dei nostri candidati sono in gara in testa a testa». Tuttavia, a giudicare dai toni utilizzati in campagna elettorale dal suo partito, verrebbe da pensare che l’ottimismo esibito dalla Pelosi per le elezioni di Midterm non sia stato contagioso. Biden (ma anche Obama), ad esempio, ha fatto appello alla «difesa della democrazia messa in pericolo da Trump». Toni da crociata che non si sa fino a che punto abbiano potuto fare breccia tra gli americani, alle prese con il problema dell’inflazione e dell’aumento del costo del denaro dopo che la Federal Reserve ha ritoccato all’insù i tassi d’interesse.
I sondaggi penalizzano Biden
L’impressione è che i Republicans siano molto più in sintonia dei loro avversari con le esigenze degli elettori. Dovessero prevalere in entrambi i rami del Parlamento, i restanti due anni di mandato per Biden non si risolverebbero in una passeggiata. I precedenti in tal senso non sono incoraggianti. A parte Roosevelt, Clinton e Bush Jr. nessun presidente americano ha superato indenne le elezioni di Midterm. E tutto, a cominciare appunto dai sondaggi, lascia presagire che Biden non farà certo eccezione. Arrivare alla presidenziali del 2024 da “anatra zoppa” (così negli States si definiscono i presidenti privi di maggioranza), significherebbe quasi certamente dover passare agli avversari il timone della più forte democrazia del mondo. Con Donald Trump che già pregusta il suo ritorno.