Valditara zittisce l’inquisizione della sinistra: “Ho usato un termine inadeguato. Ma non cambio idea”

24 Nov 2022 20:29 - di Stefania Campitelli

“Nel video del convegno di Direzione Nord a Milano ho utilizzato un termine che non spiega affatto il senso del mio ragionamento”. Il ministro Giuseppe Valditara con una nota ufficiale mette fine alle polemiche della sinistra (dai Verdi al Pd passando per i sindacati) montate per tutto il pomeriggio. Nel mirino una parola di troppo (umiliazione come fattore di crescita nella scuola). Che basta per suscitare un vespaio di critiche contro il linguaggio che farebbe rabbrividire, secondo la Malpezzi. O che richiama il Ventennio a detta del sempreverde Bonelli. O che, parola di Fratoianni, confonde la scuola con le carceri.

Valditara stoppa le polemiche: ho usato un termine inadeguato ma…

Il ministro non ha problemi a chiarire e ammettere l’errore, proprio come dovrebbero fare quegli studenti violenti ai quali si è rivolto l’inquilino di viale Trastevere. “Stavo intervenendo su un episodio oggettivamente intollerabile. Quello di uno studente che ha preso a pugni una professoressa. Ho affermato che sospendere per un anno quel ragazzo non ha molto senso. Molto meglio responsabilizzarlo facendogli fare lavori socialmente utili alla comunità scolastica. In questi casi – spiega Valditara –  ero e rimango pienamente convinto che realizzare il proprio errore, imparare l’umiltà di chiedere scusa, affrontare il senso del limite e della responsabilità delle proprie azioni, sia un passaggio denso di significato formativo e culturale”.

Imparare l’umiltà ha un grande significato formativo

E ancora: “Ammettere i propri errori significa realizzare che la realtà è più grande del proprio Io. È un tema di cui talmente avverto l’urgenza, da persona prima che da ministro, che al momento mi ha fatto utilizzare un termine sicuramente inadeguato. Cosa di cui mi dispiaccio io per primo. Riconfermo invece totalmente il senso del messaggio. Alla società dell’arroganza occorre rispondere con la valorizzazione della cultura del rispetto e del limite. E con la riscoperta del valore fondamentale dell’umiltà”.

Suor Monia: andiamo al significato delle parole del ministro

Nel panorama di commenti sdegnati alle parole di Valditara spicca quello ‘fuori dal coro’ di suor Monia Alfieri. Che invita tutti a cogliere il significato delle proposte del ministro. “Senza abbandonarsi al gusto della polemica sterile e faziosa. Questo vuol dire essere cittadini responsabili. Occorre una scuola statale autonoma. Una scuola paritaria libera. Solo così avremo una scuola di qualità, per tutti. I nostri ragazzi hanno bisogno di ritornare a credere nel valore della conoscenza, merito, competenze”.  Suor Monia dice di condividere dunque la proposta dei lavori socialmente utili. “Come forma non meramente punitiva. Ma di aiuto alla presa di coscienza di un comportamento sbagliato. L’umiliazione del dover svolgere tali attività di fronte ai compagni è vista, dal ministro, come assunzione di responsabilità da parte di chi ha commesso atti di bullismo o di teppismo”.

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