Violenza sulle donne, la “lezione” di Mattarella. Meloni: «Rifinanzieremo le Case Rifugio»

25 Nov 2022 15:29 - di Mia Fenice
violenza contro le donne

«La violenza contro le donne è un’aperta violazione dei diritti umani, purtroppo diffusa senza distinzioni geografiche, generazionali, sociali. Negli ultimi decenni sono stati compiuti sforzi significativi per riconoscerla, eliminarla e prevenirla in tutte le sue forme. Tuttavia, per troppe donne, il diritto ad una vita libera dalla violenza non è ancora una realtà». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne.

Mattarella sulla violenza contro le donne

«Le cronache quotidiane – prosegue il capo dello Stato nella sua dichiarazione – ne danno triste testimonianza e ci ricordano che ci sono Paesi dove anche chi denuncia e si oppone alle violenze è oggetto di gravi ed estese forme di repressione. Sono narrazioni dolorosissime, sino alle aberrazioni in quei territori che vivono situazioni di guerra ove le donne diventano ancora più vulnerabili e sono minacciate da violenze che possono sfociare nella tratta di esseri umani o in altre gravi forme di sfruttamento».

Per Mattarella «porre fine alla violenza contro le donne, riconoscerne la capacità di autodeterminazione sono questioni che interpellano la libertà di tutti. La violenza di genere, nelle sue infinite declinazioni, dalla violenza fisica, psicologica, economica, fino alla odierna violenza digitale, mina la dignità, l’integrità mentale e fisica e, troppo spesso, la vita di un numero inestimabile di donne, molte delle quali sovente, non si risolvono a sporgere denuncia».

«Denunciare una violenza è un atto che richiede coraggio»

Il Capo dello Stato poi sottolinea che «denunciare una violenza è un atto che richiede coraggio. Abbiamo il dovere di sostenere le donne che hanno la forza di farlo, assicurando le necessarie risposte in tema di sicurezza, protezione e recupero. Un’azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni più giovani, attraverso l’educazione all’eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione».

Violenza contro le donne, Meloni: «Dramma nazionale»

In campo anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. «I dati che riguardano le violenze sulle donne continuano a rappresentare un dramma nazionale. Come governo – si legge in un post su Fb – abbiamo molto lavoro da fare e intendiamo portarlo avanti a 360 gradi, incentrando il nostro impegno su tre pilastri d’azione: prevenzione, protezione e certezza della pena». Il premier poi assicura che «questo esecutivo rifinanzierà i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio, ci impegneremo per attuare la legge 53 del 2022 sulla raccolta dei dati statistici in merito alle violenze che le donne subiscono, che ancora necessita dei decreti attuativi e di attività tecniche. Faciliteremo l’adozione di protocolli e migliori pratiche nei Tribunali per un’applicazione sempre più efficace della normativa sul “codice rosso”».

«Questo governo è in prima linea»

E poi ancora: «Lavoreremo per garantire la certezza della pena, per potenziare le misure di protezione delle vittime e rafforzare il ricorso allo strumento dei braccialetti elettronici, che spesso non vengono applicati perché semplicemente non ce ne sono. Questo governo è in prima linea per combattere la violenza sulle donne e la terribile piaga del femminicidio. Lo dobbiamo alle tante vittime, spesso senza giustizia, e a chi ancora oggi è costretta a subire queste barbarie. Siamo e saremo sempre al vostro fianco», conclude il premier.

Lollobrigida: «Uniti nella lotta al femminicidio»

Tantissimi i messaggi che arrivano dalle istituzioni e dal mondo della politica. «Al fianco delle donne che subiscono violenze, uniti nella lotta al femminicidio. Prevenzione, protezione e certezza della pena sono i nostri capisaldi per combattere emergenze che colpiscono l’intera Nazione. #25novembre». Lo scrive su Twitter il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida.

Casellati: «Nel 2022 in Italia uccise 104 donne»

Il ministro delle Riforme Istituzionali e della Semplificazione Normativa, Elisabetta Casellati ricorda che «nel 2022, in Italia, sono state 104 le donne uccise. Cifre che anno dopo anno non accennano a diminuire. Le vittime sono quasi tutte accomunate da un tragico e beffardo destino: quello di morire per mano del proprio compagno, tra le mura domestiche».

Calderone: «Le donne lontane dal lavoro sono più fragili»

In campo anche il ministro del Lavoro e politiche sociali, Marina Calderone. «Oggi è il giorno contro la violenza sulle donne e sapete quanto la violenza parli di emarginazione e di marginalizzazione della componente femminile nel mercato del lavoro. Le donne lontane dal lavoro – sottolinea – sono più fragili, meno informate, più esposte. Invece l’attenzione specifica deve essere proprio a quel cluster donna e giovani che all’interno del reddito di cittadinanza in questo momento rischiano di rimanere ai margini».

Violenza sulle donne, Gasparri: «Tra le tante vittime voglio ricordare Saman»

Fa sentire la sua voce anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri: «Nella giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne voglio ricordare tutte le vittime di aggressioni, uccisioni, sopraffazione di diritti. Tra le tante vittime di questa tragedia voglio in particolare ricordare Saman. Una ragazza uccisa in Italia dalla sua famiglia. Soltanto perché voleva difendere la sua libertà. Soltanto perché rifiutava un matrimonio imposto. E tra i tanti delitti questo resta il più orrendo per le modalità con cui è avvenuto. Per il coinvolgimento della sua famiglia. Dei suoi genitori. Che in base a concezioni barbariche hanno ritenuto di avere il diritto di compiere un delitto così atroce. Ricordiamo Saman. Ricordiamo che l’Italia deve essere sempre più la patria della democrazia e dei diritti. E che qui, e in nessuna parte del mondo, ci può essere spazio per mostri come i genitori di Saman».

Santanchè: «Abbiamo dato vita alla rete nazionale di alberghi solidali»

«Abbiamo dato vita alla rete nazionale di alberghi solidali, “Qui non sei sola”, per far fronte all’emergenza segnalata dai dati Istat di carenza di strutture in grado di ospitare donne, anche con figli, vittime di maltrattamenti”. Lo dichiara il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

«Strutture – prosegue il ministro – che mettono a disposizione delle donne e i figli stanze per la prima accoglienza. Il nostro scopo è quello di creare una mappa degli Hotel che hanno aderito all’iniziativa. Sono già oltre mille le strutture che entrano a far parte della rete poiché hanno accolto la nostra richiesta: Federalberghi, Unipol Sai con la rete di alberghi Una Hotel, Federturismo, CNA Turismo, Assohotel. Ringrazio moltissimo per la tempestività della risposta ed il grande spirito di solidarietà dimostrato».

«Il ruolo di tutti è quello di lavorare insieme per raggiungere risultati nel contrasto alla violenza. Uniamo le nostre voci per prevenire, sensibilizzare e proteggere con azioni concrete le donne, affinché non si sentano più sole. In ricordo di tutte le vittime di violenza, anche la sede del Ministero del Turismo è stata illuminata di rosso», conclude Santanchè.

 

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