Antoniozzi: arresti per chi fa gravi minacce sui social. Foti: basta campagne di odio
Anche il vice-presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, si è unito ai tantissimi che oggi hanno espresso solidarietà e vicinanza a Giorgia Meloni per le violente minacce ricevute via social. E alle recriminazioni, umane e politiche sul caso. Tra indignazione e sconcerto per quanto accaduto, ha voluto anche lanciare un monito sugli odiatori da tastiera. E sul fenomeno delle minacce social che veicolano e fomentano furore ideologico e violenza.
Minacce alla Meloni, da Antoniozzi solidarietà alla premier
Perché, quando il furore ideologico diventa odio sociale al servizio della strumentalizzazione politica contro il governo di centrodestra in carica, il passo dal risentimento violento alla minaccia sanguinosa è breve. Ed è quello che è accaduto con i messaggi virulentemente intimidatori che un 27enne disoccupato siracusano – con ambizioni da poltronaro a spese dello Stato e dei contribuenti – ha indirizzato via social contro Giorgia Meloni e sua figlia.
E un severo monito contro gli odiatori e l’odio che si diffonde via social
Un astio culminato nelle minacce di morte al presidente del Consiglio, veicolate dai social delle ultime ore – e di cui fortunatamente si è scoperto subito il responsabile – ma che in queste prime settimane di nuova governance si è nutrito delle invettive e delle iniziative di chi, da più fronti e su più campi di sfregio. E dalle femministe agli studenti universitari di sinistra. Passando per gli striscioni con il nome di La Russa capovolto. Fino al manichino di Giorgia Meloni impiccato a testa in giù a Bologna, ha voluto stigmatizzare l’odio ideologico come forma di rivendicazione e protesta. Tutto rilanciato, e in molti, troppi casi, finanche giustificato dai media del mainstream.
Minacce social: «Prevedere arresti o divieti interdittivi nei casi di gravi minacce social»
Per questo oggi, nell’esprimere solidarietà e vicinanza alla premier per il gravissimo attacco ricevuto, il vice-presidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, ha posto l’accento su un punto in particolare che la vicenda ha rilevato: «Prevedere arresti o divieti interdittivi nei casi di gravi minacce social. Attenzione ai compagni che sbagliano». Sottolineando, peraltro, come «le gravissime, vergognose minacce al presidente del Consiglio dei Ministri e alla sua famiglia, via web, non sono rare».
Minacce social, Antoniozzi: «Gli haters aggressivi sono tantissimi e fomentano odio e violenza»
E specificando che, in casi come questi, «bisogna prevedere le possibilità di custodia cautelare. O, in alternativa, del divieto assoluto per un periodo limitato di usare i social», ha spiegato Antoniozzi. Che poi in conclusione ha rilanciato un monito importante: «Attenzione a non minimizzare – ha detto il vicepresidente del gruppo parlamentare di Fdi alla Camera – perché gli haters aggressivi sono tantissimi. Fomentano odio e violenza. E possono indurre menti labili a compiere azioni criminali». Pertanto, chiosa Antoniozzi, «dobbiamo legiferare sulle questioni social sapendo, come avviene per la stampa, che la sacrosanta libertà di espressione e critica, e la satira, sono cose ben distinte dalla violenza. Attenzione ai compagni che “sbagliano”. Alla tolleranza eccessiva nei loro confronti».
Foti: «Ridicolo condannare minacce a Meloni-Crosetto e poi rilanciare campagne odio»
Anche il capogruppo alla Camera dei deputati di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti ha respinto con veemenza quanto accaduto in un breve arco di tempo, sia al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Che al ministro Crosetto. «Ora basta – ha tuonato Foti – nel giro di poche ore sono arrivate gravissime minacce prima al ministro della Difesa Crosetto, poi al presidente del Consiglio Meloni e alla sua piccola figlia Ginevra. È ridicolo condannare questi messaggi violenti se poi si torna a lanciare le proprie campagne d’odio travestite da difesa di sussidi per le fasce più deboli. Questi – ha sottolineato fermamente Foti – sono i frutti che si raccolgono grazie a certi movimenti politici che hanno fatto dell’odio il proprio ascensore elettorale».
Minacce a Meloni e Crosetto, Foti: «Fdi è vicino a nostro leader e dirigenti»
Non solo. Commentando quanto accaduto, il capogruppo alla Camera di Fdi ha parlato di «un clima molto brutto. Che viene sollecitato da alcune prese di posizione politiche, decisamente sopra le righe. Di chi dopo aver gridato dal balcone di palazzo Chigi che la povertà era abolita, oggi deve dare una risposta a persone che non l’hanno avuta». Insomma, dice fuori dalle righe Foti i riferimento alle misure previste nel Rdc: «Non gli hanno trovato lavoro». Ma, conclude infine: «Non passeranno i violenti. Fratelli d’Italia è vicino al nostro leader e ai nostri dirigenti».