Cannabis libera, la sinistra vuole piazzarla pure in manovra. Barra: «Pericolosa, mi fanno arrabbiare»
La sinistra ci riprova con la cannabis, presentando un emendamento alla manovra per la legalizzazione tanto della coltivazione quanto della vendita. Una mossa criticata da chi si occupa di tossicodipendenze. «Ritengo che la droga consumata in maniera direttamente proporzionale alla facilità del reperimento possa portare ad un’altra generazione di tossicodipendenti», ha spiegato Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini, l’agenzia della Croce rossa italiana per le dipendenze patologiche.
L’emendamento di Avs per la coltivazione e la vendita della cannabis
Nell’emendamento alla finanziaria presentato da Alleanza Verdi e Sinistra si legge che «la coltivazione, la lavorazione, l’introduzione, l’importazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati sono soggette a monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica». Commentato la sua presentazione, Barra, intervistato dall’Adnkronos, ha detto che «l’Italia è l’unico posto al mondo in cui si dibatte del tema droga in termini di proibizionismo o antiproibizionismo mentre c’è gente che continua a stare male proprio per l’assunzione di stupefacenti». «Francamente questo dibattito non mi entusiasma», ha chiarito il medico, precisando che «ad ogni modo ribadisco che non condivido lo spirito illuministico degli antiproibizionisti».
Barra: «Dibattiti da salotto, di gente che non sa di cosa parla»
Il fondatore di Villa Maraini, quindi, avvertendo sui rischi di agevolare la crescita di una nuova generazione di tossicodipendenti, ha posto l’accento sulla «cura da dipendenze», tema che «dovrebbe essere posto al centro» e invece, ha sostenuto, sembra che «non importi niente a nessuno. Anzi, chi si occupa degli assuntori spesso viene discriminato e stigmatizzato». «Dunque questi dibattiti da salotto, fatti da persone che non sanno nemmeno di cosa si sta parlando, non mi interessano, anzi un po’ mi fanno anche arrabbiare», ha concluso Barra.