Case occupate, Capezzone scatenato contro Zevi: “Dimettiti, Pannella ti prenderebbe a calci”

13 Dic 2022 13:44 - di Angelica Orlandi
Capezzone Zevi case occupate

“Lui permette tutto ciò”. L'”incriminato” è il sindaco di Roma Gualtieri. Si parla di case occupate. Rita Dalla Chiesa è protagonista di un duro sfogo contro il sindaco della Capitale. Durante  Quarta Repubblica, il talk show condotto da Nicola Porro su Rete4, il conduttore manda in onda un servizio sulle occupazioni abusive che si palesano a Roma in modo incessante. La parlamentare di Forza Italia punta il dito contro chi dovrebbe vigilare e disciplinare una piaga, ma che di fatto non lo fa. Il sindaco Gualtieri ha tante responsabilità e la popolare conduttrice non ne fa mistero in collegamento con lo studio di Porro: “Stanno cercando di rendere legale l’illegalità, cominciamo a dare un tetto a chi è in graduatoria da più di 10 anni!”. Dopo poco Capezzone e Zevi si sono presi a “randellate” sul tema che è molto sentito a Roma

Case occupate a Roma: Rita Dalla Chiesa contro Gualtieri

Il sindaco di Roma sta diventando un caso politico. Tutto inizia con Rita Dalla Chiesa che mette il dito nella piaga; insiste nell’individuare nel “lassisimo” del primo cittadino di Roma la causa prima del caos occupazioni. A suo avviso- e non solo suo-  Gualtieri non starebbe facendo molto per assicurare la legalità: “A me sembra strano che ci sia un sindaco a Roma che consenta tutto questo“, dice la parlamentare del centrodestra.

Case occupate: Rita Dalla Chiesa attacca Gualtieri. Si scatena la rissa

La questione occupazioni in studio accende, poi, una miccia tra Daniele Capezzone e l’Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma, Tobia Zevi. Dall’altra Daniele Capezzone. Cogliendo l’assist del servizio e del “grido di dolore” della Dalla Chiesa, l’editorialista della Verità tuona quando si appresta a spiegare per quale motivo lo Stato non dovrebbe mai accettare che un immobile privato venga occupato senza diritto; anche se gli abusivi soffrono di chissà quale necessità abitativa.

Capezzone all’assessore Zevi: “dimettiti”

“Io pensavo che l’assessore fosse venuto a dimettersi – attacca il giornalista, travolgendo Zevi –. Nel libro di Nicola Porro, “Il Padreterno è liberale“- prosegue – c’è una citazione di Antonio Martino: ‘Si possono fare compromessi sui dettagli, non sui principi’. Allora – si arrabbia Capezzone- ricominciamo dall’Abc. Se questo pc è mio, tu non me lo puoi rubare e lui, lo Stato, non può legittimare il furto. Poi dicono: ‘Eh ma c’è una esigenza sociale’. Come si dice a Oxford: ‘Sticazzi’”, si scatena  Capezzone.

Volano gli insulti tra Capezzone e Zevi: “Pannella ti prenderebbe a calci in c…”

“E poi scusate: se io sono un cittadino perbene che si mette in graduatoria e non faccio il furbo né il prepotente, cosa sono: sono un coglione?”. Volano gli insulti e l’assessore replica in modo scomposto:  “Capezzone mi consiglia di dimettermi – attacca Zevi –. Io però penso al povero Marco Pannella che si rivolta nella tomba pensando a questo allievo che gli è uscito male”. Capezzone non lo fa finire: ““Lei si deve vergognare: se ci fosse Marco Pannella ti prenderebbe a calci nel culo da qui al Campidoglio”.

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