Crosetto: “Noi guerrafondai? Conte fomenta odio, ha già detto 5 volte sì all’invio di armi a Kiev”

2 Dic 2022 10:18 - di Carlo Marini
Conte, Crosetto

Guido Crosetto respinge con forza, in un’intervista al Corriere della Sera, le accuse lanciate da Conte “di un governo guerrafondaio”. Il ministro della Difesa sostiene di essere rimasto “colpito molto che lui usi questi termini nei confronti di un governo che non ha preso decisioni”.

“Tutto quello che questo governo sta facendo nei confronti dell’Ucraina – continua il ministro – è implementare le decisioni dell’esecutivo Draghi, della cui coalizione Conte guidava il partito maggiore. All’ex premier vorrei ricordare che tutto ciò che è stato inviato negli ultimi mesi a 360 gradi, non solo aiuti militari, è stato deliberato sulla base di cinque decreti definiti dal precedente governo”. Secondo Crosetto, “se inviare armi all’Ucraina significa essere guerrafondai, chi può fregiarsi di quel titolo è lui e il suo partito in primis. Io non la penso così, l’aiuto a una nazione attaccata è cosa diversa dall’essere guerrafondai”. La maggioranza degli italiani è contro l’invio delle armi: “Era contro già nei mesi scorsi, quando un altro governo ha deciso di rispondere alla richiesta di aiuti dell’Ucraina. I governi hanno la responsabilità e l’onere di prendere decisioni anche non popolari, perché c’è una ragione di Stato e ci sono impegni da rispettare. Ma vorrei affrontare un punto non politico sulle parole di Conte”.

Crosetto sulle parole di Conte: “Manifesta totale incoerenza, alimenta l’odio”

“Le parole – osserva il ministro Crosetto – vanno usate con responsabilità, Conte manifesta totale incoerenza tra quello che diceva e faceva e quel che dice ora. Legittimo che passi da fornitore di armi a pacifista convinto ed e’ anche legittimo che guardi i sondaggi per decidere di cambiare idea. Ma non che usi epiteti violenti nei confronti di persone fisiche che hanno la sola colpa di rappresentare lo Stato. E’ come indicare a una parte di società violenta e antagonista nomi e cognomi di obiettivi da colpire”. “È molto grave – aggiunge – il modo in cui lui personifica i suoi attacchi, rientra in una sfera inquietante. Conte è troppo intelligente per non capire che sta alimentando l’odio verso persone fisiche, che ha identificato per contrapposizione politica. Io sono un galantuomo e non merito che un mio avversario politico, che avrebbe il dovere di essere istituzionale, mi conduca in una sfera di violenza verbale, mistificando la realtà e identificandomi come guerrafondaio”. Quanto alla linea politica indicata nella mozione di maggioranza approvata mercoledi’, “è chiarissima, con Forza Italia e Lega non ci sono problemi”. Il ministro riconosce tuttavia come nessuno abbia voglia “di mandare armi, tutti vogliamo che la guerra finisca. Chi ha mandato armi in questi mesi lo ha fatto e lo farà per forzare chi dei due ha iniziato la guerra a sedersi a un tavolo. L’obiettivo della pace è di tutti, la strategia per raggiungerla differenzia il giudizio”, ha concluso Crosetto.

Lo “smemorato” Conte su spese militari, Ucraina e condono

Del resto, come ricordava Italia Oggi, non è la prima volta che l'”avvocato del popolo” fa l’arrufapopolo. Quando attaccò il premier Draghi per le spese militari, fu sbugiardato seduta stante. Da premier con la sua ministra Trenta aumentò il bilancio delle spese militari del 17 per cento. Smemorato o menzognero? Un po’ come quando attacca il condono e dimentica il suo condono.

Crosetto: “Non abbiamo addestrato nessun soldato ucraino in Italia”

“Non abbiamo addestrato nessun soldato ucraino in Italia. Abbiamo mandato quattro italiani nel centro di addestramento europeo in Germania”. Ribadisce più tardi il ministro della Difesa  a ‘Mattino Cinque News’, su Canale 5. “L’aiuto che stiamo dando in questi giorni serve a difendere le infrastrutture civili ucraini dagli attacchi che stanno facendo sì che l’inverno per loro sia drammatico. L’idea della strategia russa è spostare milioni di ucraini dal loro Paese verso l’Europa per scappare dall’inverno che arriva”, ha spiegato il ministro. C’è la possibilità di pace tra Russia e Ucraina in tempi brevi? “Ogni giorno tutta la comunità internazionale – ha sottolineato – lavora perché si avvii un tavolo di pace, nel frattempo si combatte ogni giorno una guerra che auspichiamo finisca. La soluzione di pace sarà più facile da trovare quando la Russia capirà che il progetto di invadere uno Stato e annetterlo è fallito”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *