Dante Alighieri, nella Divina Commedia ci sono almeno 90 animali: dagli uccelli rapaci ai rettili
È straordinariamente sorprendente la quantità di animali che popolano l’universo di Dante Alighieri nella Divina Commedia. Ci sono lupi, pecore, agnelli, api, lucciole, serpenti, aquile. Ma anche animali mitologici come la fenice o il grifone. Il “Bestiario onomasiologico della Commedia” (Franco Cesati Editore, 2022) di Leonardo Canova è il primo studio completo che affronta la presenza del mondo animale nel capolavoro di Dante Alighieri, sia sul piano linguistico che su quello simbolico. Una ricerca che ha fatto emergere nello “zoo” creato da Dante Alighieri tra Inferno, Purgatorio e Paradiso poco meno di un centinaio di bestie, una novantina per la precisione.
Dante Alighieri, lo studio di Canova della Divina Commedia
Leonardo Canova, docente all’Università di Pisa, ha iniziato la sua ricerca sullo ‘”zoo” dantesco durante il dottorato conseguito all’Università di Pisa come allievo del professore Fabrizio Franceschini. La sua tesi, premiata fra le 14 migliori dell’Ateneo nel 2021, è adesso diventata un libro. Canova ha contato complessivamente circa novanta diversi animali con cui Dante Alighieri ha popolato la Commedia. Ritornano nel testo per più di duecento volte, seicento se si allargano i riferimenti alle varie parti del corpo, come le ali oppure le zampe.
Dai piccoli animali ai rettili e ai molluschi
Nel suo libro ogni presenza è dettagliatamente schedata e analizzata seguendo l’impostazione degli antichi bestiari. Le 177 voci comprendono ad esempio “piccoli animali che vivono in prossimità dell’uomo”. O “animali dei campi e delle foreste”, uccelli rapaci, acquatici e da cortile, pesci, rettili, insetti utili e dannosi, crostacei e molluschi.