Denise Pipitone, chiesti 2 anni per l’ex pm Angioni: “Ha mentito alla Procura di Marsala”

22 Dic 2022 16:06 - di Carlo Marini
Denise Pipitone

Il pm Roberto Piscitello ha chiesto la condanna a due anni di carcere dell’ex magistrata Maria Angioni, accusata di false informazioni a pubblico ministero. L’ex giudice, che indagò sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, la bimba sparita da Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004, è imputata di aver mentito ai colleghi della Procura di Marsala denunciando depistaggi e omissioni nell’inchiesta sul sequestro della bambina.

Denise Pipitone, la bimba di Mazara scomparsa 18 anni fa

“Angioni ha mostrato assoluto spregio della Giustizia, ha ingannato il pubblico ministero ed il giudice tutte le volte in cui ha preso la parola; ha presentato confusi documenti tanto sovrabbondanti quanto irrilevanti; ha mantenuto un comportamento ostinatamente calunnioso anche dopo la commissione del reato, infangando nei media la Polizia nei Mazara del Vallo” , ha detto Piscitello al termine della requisitoria. “Tanto ha fatto per tenere lontana da tutti l’idea che Denise Pipitone non sia stata trovata e i colpevoli assicurati alla giustizia, per incapacità a lei attribuibili. – ha aggiunto – Circostanza questa che denota la rilevante intensità del dolo. Da magistrato ha ritenuto di potersi muovere tra cavilli ed interpretazioni, suggestionando l’interlocutore a ritenere che potesse essere incorsa in un cattivo ricordo, in quanto tale incompatibile con l’elemento soggettivo del dolo richiesto dalla norma incriminatrice”.

“Il pm Angioni ha raccontato frottole in tv”

Davanti al giudice monocratico Giusi Montericcio si discute sull’autenticità delle dichiarazioni rese dalla Angioni prima ai media poi alla procura di Marsala in cui denunciava presunti depistaggi dell’inchiesta originaria. Depistaggi che secondo l’accusa vennero sistematicamente smentiti dall’accertamento dei fatti da parte degli attuali titolari dell’indagine. Angioni aveva preso di mira gli agenti del commissariato di Mazara e sul loro dirigente Antonio Sfameni, mai indagato e totalmente estraneo nella vicenda.Nella requisitoria il pm ha sottolineato come l’ex magistrata abbia agito “con dolo e in malafede”.

“Nelle fluviali dichiarazioni – ha detto il pm nella sua requisitoria –  che molto generosamente rilasciava nelle sue plurime apparizioni televisive nei suoi account internet, nei social in cui la sua presenza mai mancava, Angioni gettava più di un’ombra sulle modalità con le quali il commissariato di Mazara del Vallo avrebbe condotto le indagini. Senza mezzi termini lasciava intendere che quelle investigazioni furono segnate dall’assoluta infedeltà della polizia giudiziaria che in qualche caso avrebbe operato delle gravi omissioni, dei favoritismi tutti finalizzati a garantire l’impunità ai colpevoli del sequestro di Denise Pipitone”

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