Emilia, truffa per un milione di euro ed evasione fiscale: indagato noto imprenditore

29 Dic 2022 11:17 - di Redazione

Truffa per un milione di euro. La Guardia di Finanza di Reggio Emilia, nell’ambito di un’articolata indagine per una grossa truffa ai danni di quattro persone, ha eseguito un provvedimento di sequestro di 4 autovetture. Tra cui una lussuosa Aston Martin nei confronti di un intermediario operante nel settore degli investimenti immobiliari.

Reggio Emilia, scoperta truffa per 1 milione di euro

L’indagine trae origine da querele presentate da alcune parti offese. Una delle quali un noto imprenditore. Per aver consegnato ingenti somme (all’incirca 1 milione di euro) a un soggetto di origini calabresi. Accreditato da un terzo soggetto, reggiano, indagato per gli stessi reati. I denuncianti avevano rappresentato alla Fiamme gialle di Reggio Emilia di aver pattuito la consegna delle somme all’indagato principale. Ma che, trascorso un congruo lasso di tempo, non vedendo un ritorno tangibile dell’investimento, hanno invano tentato di recuperare le somme.

Indagati un noto imprenditore e un intermediario

Alla luce delle investigazioni condotte è emerso che gli indagati, con sistematicità,  proponevano alle parti offese investimenti immobiliari nel territorio di Reggio Emilia e Piacenza. Allo scopo di permettere di lucrare agli investitori, per mezzo di una cessione successiva a terzi degli immobili. Una volta ricevuti i bonifici, non solo però le parti offese non avevano la proprietà degli immobili, ma non ricevevano nemmeno la restituzione dell’ingente denaro versato.

Sequestrate quattro auto di lusso

I finanzieri reggiani hanno verificato la riconducibilità in capo al principale indagato di quattro autovetture di lusso. In particolare, una Aston Martin del valore di 187 mila euro, un’Audi A6 (intestata alla compagna di origini brasiliane) del valore di 84 mila euro. Un’Audi RS6 del valore di 150 mila euro e un’Alfa Romeo Giulia del valore di 35 mila euro. La posizione fiscale della società intestataria delle auto è risultata “fortemente incongrua rispetto al possesso di questi beni”. L’autorità giudiziaria, informata dalla Guardia di Finanza, ha ritenuto di poter supporre che le auto fossero state acquistate con i proventi dell’attività delittuosa. E peraltro in evasione d’imposta. Disponendone quindi il sequestro.

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