Feltri controcorrente: “Soumahoro è pure antipatico, ma forse è solo vittima delle sue donne affariste…”
Vittorio Feltri ha una teoria un po’ diversa, come spesso accade, rispetto alla vicenda del deputato di Sinistra e Verdi Aboubakar Soumahoro. In attesa che quella storiaccia di coop, fondi pubblici, suocere, mogli e migranti sfruttati si chiarisca, il fondatore di Libero analizza l’aspetto umano e personale del protagonista. Che il giornalista non assolve, ma che neanche si sente di condannare prima del tempo, come già hanno fatto i media in questi giorni. Nel suo editoriale su Libero, Vittorio Feltri parte da un presupposto: “Soumahoro non è simpatico. È stato idolatrato dalla sinistra che lo ha addirittura trasformato in un deputato, mentre adesso costituisce motivo di imbarazzo in quanto due sue familiari, la suocera (indagata) e addirittura la moglie, ne avrebbero combinate di tutti colori gestendo una cooperativa di assistenza ai negri (pardon, neri). Soldi sottratti al fisco, gente non pagata o mal pagata e compagnia cantante. Noi cittadini inermi non sappiamo più cosa pensare di lui, che non è indagato, pur vicino alle due donne citate con le quali viveva sotto lo stesso tetto…”.
Feltri: “Non condanniamo Soumahoro prima dei giudici…”
Il garantismo di Feltri passa attraverso un dubbio: ma Soumahoro ci è o ci fa? “Logica vorrebbe che egli fosse complice di esse, quantomeno sapesse che ne combinassero peggio che Bertoldo. Se le cose stanno così, e così stanno, ci si domanda forse ingenuamente perché l’uomo africano non sia mai intervenuto per porre fine ai reati. Che sia un ingenuo è da escludere perché non si diventa onorevoli a caso, ma solo impegnandosi in politica. Non abbiamo le carte per affermare che lui fosse complice delle parenti strette. Non ci rimane che una ipotesi: Soumahoro forse era ed è soltanto un pirla incapace di vedere e comprendere la realtà che lo circondava e lo circonda….”.
La suocera e la moglie del deputato lo hanno messo in mezzo?
“Se mia moglie fosse una persona diabolica capace di fare il grano senza dirmi come, sicuramente metterei in atto un casino infernale per sapere la verità, mentre il nostro antipatico progressista dalla pelle scura o non si è reso conto delle manovre sporche di quelle madame con le quali conviveva oppure, come già detto, trattasi di un pistola sesquipedale….”. In ogni caso, prosegue il giornalista, “esiste che un cittadino libero anche di essere un pirla venga bistrattato senza una motivazione di ordine giudiziario… È incivile anticipare i tempi della magistratura e accusare un signore non di essere appunto un pirla bensì un ladro. Per il momento io sto con il povero (mica tanto) nero”, conclude Feltri su Libero.