Festa di FdI, gli amministratori: la destra vince perché ha radici nel territorio e nella militanza
«Dieci anni fa, a dispetto di chi dice “non ci avrei mai scommesso”, non avrei accompagnato Meloni dal notaio per costituire FdI se non avessi creduto fino in fondo che lei sarebbe stata il futuro del centrodestra italiano. E i fatti lo hanno dimostrato». Lo rimarca Marco Marsilio, governatore dell’Abruzzo, parlando alla manifestazione del decennale di FdI, nel corso del panel “10 anni di amore per il territorio”. All’incontro partecipano due sindaci: Paolo Truzzu di Cagliari e Pierluigi Biondi de L’Aquila. Due governatori: Marco Marsilio della Regione Abruzzo e Francesco Acquaroli della Regione Marche. Ci sono poi il responsabile organizzazione di FdI Giovanni Donzelli e il presidente di Gioventù Nazionale Fabio Roscani. «Persone – dice Nicola Rao, vicedirettore del Tg1 che modera l’incontro – che provengono da zone geografiche diverse ma che sono unite da un unico denominatore: la politica intesa come servizio per la propria comunità».
FdI, Marsilio il messaggio al governo
Marsilio lancia un messaggio all’esecutivo: «Spero che il governo possa raccogliere qualche esempio del modello Abruzzo. La nostra regione subisce lo spopolamento con una velocità doppia rispetto all’Italia e nelle aree interne questa velocità si raddoppia ulteriormente. Abbiamo zone che negli ultimi cinque anni hanno perso il 10%-20% della popolazione. Abbiamo fatto una legge regionale contro lo spopolamento che nei comuni montani soggetti a questa dinamica dà 2500 euro l’anno per tre anni alle famiglie che fanno nascere figli in quei centri. Raddoppiando questo contributo se si tratta di persone che lasciano la loro residenza in una città o centro più grande e tornano o si trasferiscono all’interno di quei piccoli Comuni. E lo triplichiamo se aprono un’attività».
Acquaroli: «In tanti ci riconoscono la forza della novità»
Acquaroli, dal canto suo, racconta come FdI è riuscita a conquistare le Marche roccaforte rossa fino a due anni fa. «Noi dalla primavera 2020 abbiamo cercato di recuperare uno spazio di concertazione, confronto e coinvolgimento con i territori, le categorie, i corpi intermedi e il mondo degli imprenditori e con tutte quelle parti sociali che erano disilluse, rispetto a un modello Marche che stava perdendo identità. Abbiamo cercato di coinvolgerli in un progetto politico nuovo che restituisse una visione, che mettesse tutti sullo stesso piano ma che avesse anche la capacità di proiettarli nel futuro. E da lì a poco è montata un’onda che nel settembre del 2020 ha portato a una vittoria. Oggi stiamo cercando di continuare quel percorso, non è facile, perché non tutti hanno apprezzato questa vittoria. Però c’è tanta disponibilità e in tanti ci riconoscono la forza della novità e la voglia di mettere in discussione temi e logiche ormai superati. È una sfida avvincente».
Pierluigi Biondi, sindaco de L’Aquila
La parola ai sindaci. Esiste un modello L’Aquila? «Non ‘c’è», dice Biondi. «Esiste un’altra chiave di lettura: le donne e gli uomini di FdI per la tradizione di militanza e confronto costante con la comunità e la gente e l’attenzione ai bisogni delle persone, quando vengono messi nelle condizioni di amministrare la cosa pubblica danno vita a dei modelli perché è nel Dna stesso dei percorsi che quegli uomini e quelle donne hanno compiuto. Non c’è una regola. È semplicemente la naturale evoluzione di un percorso fatto di sacrificio, impegno e valori». Poi parla de L’Aquila che nel 12017 aveva “ancora tante ferite da sanare”. «Per la prima volta – spiega – L’Aquila ha un piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Abbiamo fatto l’assegnazione degli alloggi in base all’anzianità di residenza. E abbiamo investito risorse nella rigenerazione urbana».
Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari
Il sindaco di Cagliari, Paolo Turzu spiega che il «rapporto con il territorio è fondamentale. Noi avevamo un Comune che per otto anni era stato amministrato dal centrosinistra, anzi dalla sinistra-centro. E siamo riusciti a vincere le elezioni. Lo abbiamo fatto costruendo un lavoro costante con tutti i nostri concittadini e cercando di analizzare quelli che erano i problemi del quotidiano ma senza rinunciare all’idea di costruire una visione di città. Sicuramente bisogna risolvere i problemi di tutti i giorni ma quando si amministra una città bisogna offrire una prospettiva per il futuro. Stabilire regole uguali per tutti. Un partito di destra non poteva lasciare la sfida della sostenibilità alla sinistra. Quest’anno abbiamo avviato quaranta milioni di lavori».
Roscani e Gioventù nazionale
Il presidente di Gioventù Nazionale Fabio Roscani parla del movimento giovanile e del suo radicamento nel territorio. «È una sfida appassionata quella dell’organizzazione dei giovani di Fratelli d’Italia, di Gioventù Nazionale. Noi abbiamo voluto subito metterci in moto per ricostruire anche la gloriosa storia della destra giovanile italiana. Lo abbiamo fatto creando Gioventù Nazionale e cercando di costruire un movimento che fosse profondamento radicato nel territorio».
Donzelli: «Rimaniamo gli stessi con la stessa visione di partito»
«Rimaniamo gli stessi con la stessa visione di partito», dice Giovanni Donzelli. «Ciascuno mette il suo mattoncino per realizzare un evento come questo, gli altri se le sognano queste cose… Dietro eventi come questo c’è ancora sudore, fatica, sangue, pensiero, studio. È la nostra differenza e rimarremo così. Che siamo al 4% o al 35%, all’opposizione o al governo. Meloni è la prima militante quando è diventata presidente del Consiglio, è la prima che non si è montata la testa», rivendica l’esponente di FdI.
«La nostra è stata una crescita difficile, non è stata veloce. Non abbiamo smesso di crederci. È stata una crescita sudata. Da dopo le scorse europee abbiamo preso il via. La coerenza di non tradire mai la parola data è stata la sfida che ci ha fatto crescere. Con un po’ di presunzione ma anche con preoccupazione dico che non cambierà niente: noi rimarremo coi piedi per terra… Non cercheremo il consenso subito ma faremo il bene dell’Italia».