Festa di FdI, «Il lungo e incessante amore per l’Italia» in un video e 18 tappe
È «il racconto di un lungo e incessante amore per l’Italia» quello sintetizzato in uno dei maxi pannelli che campeggiano in piazza del Popolo, per la festa di FdI. In 18 tappe sono ripercorsi i passaggi fondamentali di questo tragitto partito «senza paura» nel dicembre del 2012 e arrivato oggi a guardare al «futuro» con la responsabilità della guida del Paese. Un percorso sintetizzato anche in un video che parte con le immagini dei Tg dell’epoca che annunciavano la nascita del nuovo partito e si chiude con il sorriso di Giorgia Meloni, che suona la campanella del passaggio di consegne con Mario Draghi.
FdI in festa ricorda: «È iniziato tutto con una scelta di coraggio»
«È iniziato tutto con una scelta di coraggio, con la volontà di guardare avanti senza paura», si legge al primo punto del maxi pannello affisso alla festa di FdI, illustrato con la foto della manifestazione con cui si chiedevano le primarie del centrodestra. La seconda tappa ricorda la manifestazione all’Auditorium della Conciliazione da cui tutto prese il via e, passando per Atreju, si va alla nascita vera e propria di FdI. Poi ci sono le politiche del 2013, che consegnarono a FdI un «risultato basso», l’1,96%, con il quale comunque il partito riuscì a eleggere una pattuglia di 9 parlamentari.
Un «lungo e incessante percorso» senza mai arrendersi
Al quinto punto si ricordano le primarie del 2014 e l’elezione di Giorgia Meloni alla guida del partito, che diventa ufficialmente Fratelli d’Italia – Centrodestra nazionale. E, ancora, il congresso di Fiuggi dello stesso anno, quando «il partito si struttura e radica nel territorio». Seguono il «traguardo mancato» delle Europee e la prima grande sfida di piazza, con il corteo di Venezia. Poi la sfida romana del 2016 e «l’appello ai patrioti» lanciato da Trieste.
Una «crescita lenta, ma costante»
Il 2017 è l’anno della prima significativa svolta con l’elezione delle «prime significative vittorie nei Comuni». La classe dirigente di FdI inizia ad affermarsi come classe dirigente del Paese, con successi particolarmente significativi anche dal punto di vista simbolico, come l’elezione di Pierluigi Biondi all’Aquila e Alessandro Tomasi a Pistoia, nell’ex roccaforte rossa della Toscana. Finalmente, alle politiche del 2018 «il cambio di passo», quando FdI ottiene 50 seggi tra Camera e Senato e sancisce l’esistenza di quella «crescita lenta, ma costante», che poi lo porterà a essere il primo partito italiano.
E finalmente «l’Italia s’è desta». Alla Festa di FdI si guarda al futuro
In vista delle successive europee è ancora tempo di affermare che «la piazza è la casa dei patrioti» con la grande manifestazione che ha invaso le strade di Napoli. E le soddisfazioni arrivano anche guardando a Bruxelles: FdI cresce ancora e con il 6,44%, oltre due punti in più dalle politiche, conquista 5 eurodeputati. Con la vittoria di Marco Marsilio e Francesco Acquaroli alle regionali di Abruzzo e Marche e prima ancora di Paolo Truzzu a Cagliari «il cielo è sempre più blu». «Futuro», è la parola che campeggia in questa parte di tabellone, che si chiude con la conferenza programmatica di Milano, dove si afferma una promessa: «Governare la nazione per farla grande ancora». Promessa ripetuta durante la campagna elettorale di questo settembre, all’insegna dello slogan «Pronti», e poi mantenuta grazie alla scelta degli italiani al voto. «L’Italia s’è desta. Ora il futuro», recita l’ultimo punto.