Fusione nucleare, domani l’annuncio degli Usa. Rampelli: notizia storica, ora l’Italia sia avanguardia
La notizia è storica. Ancora poche ore e il sogno della fusione nucleare, un processo in grado di generare più energia di quella utilizzata per avviarlo, potrebbe diventare realtà. L’annuncio è previsto per domani, 13 dicembre, da parte del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. La suspense è altissima visto che sui dettagli del “Sacro Graal dell’energia pulita” nessuno ancora si pronuncia.
Dagli Usa l’annuncio storico: la fusione nucleare è possibile
Le uniche conferme ruotano intorno a una comunicazione su una “grande svolta scientifica” che sarà fatta domani dal segretario Usa all’Energia Jennifer Granholm e dal sottosegretario Jill Hruby al Lawrence Livermore National Laboratory. La struttura californiana ammette il successo di un esperimento compiuto nella National Ignition Facility. Ma si sottolinea come i ricercatori stanno ancora limando le analisi. E quindi non si pronunceranno in alcun modo prima di domani. Il National Ignition Facility è una struttura da 3,5 miliardi di dollari nata con fini militari. Con il compito di testare armi nucleari simulando esplosioni. In seguito è stato utilizzato per ricerche sulla generazione di energia da fusione.
Financial Times: si bombarda una minuscola pallina di plasma di idrogeno
Il laboratorio federale – secondo quanto riporta il Financial Times – avrebbe definito un processo chiamato “fusione a confinamento inerziale”. Che prevede il bombardamento di una minuscola pallina di plasma di idrogeno con il laser più grande del mondo. Al termine del quale ci sarebbe un guadagno netto di energia. La reazione di fusione presso la struttura ha prodotto circa 2,5 megajoule di energia, ovvero circa il 120% dei 2,1 megajoule di energia emessi dai laser. I dati però sarebbero ancora in fase di analisi. Addirittura, il surplus di energia ottenuto – secondo il Ft – avrebbe danneggiato alcune apparecchiature usate nell’esperimento.
Ora è solo questione di tempo
Naturalmente, sottolinea il quotidiano britannico, lo storico annuncio non significa che la generazione di energia attraverso la fusione nucleare sia dietro l’angolo. Ma dimostra comunque “un potenziale della tecnologia che è difficile da ignorare”. Visto che queste reazioni non emettono carbonio, non producono scorie radioattive e una piccola quantità di combustibile a idrogeno potrebbe teoricamente alimentare una abitazione per centinaia di anni. “Per la maggior parte di noi, era solo una questione di tempo”, ha spiegato al Washington Post uno scienziato coinvolto nell”impresa. Il quotidiano americano parla di “una pietra miliare nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica”. Una scoperta che gli scienziati di tutto il mondo inseguivano fin dagli Anni 50. “Questa svolta negli Stati Uniti – ha commentato Ursula von der Leyen – dimostra che la necessità di continuare ad investire nella fusione nucleare è forte. Abbiamo bisogno di vari approcci per garantire questa energia pulita in futuro. Ma questo dimostra che vale la pena intensificare il lavoro e la ricerca”.
Rampelli: notizia strabiliante ora l’Italia non si attardi
In Italia Fabio Rampelli è tra i primi a commentare la notizia, definendola “strabiliante”. “L’annuncio apre all’intera umanità una prospettiva di futuro fatto di fonti pulite e climaticamente non alteranti”. Il vicepresidente della Camera chiarisce che lo scopo della ricerca sulla fusione è replicare la reazione nucleare attraverso la quale si crea l’energia sul Sole. “Pare manchi ancora almeno un decennio all’uso commerciale di tale scoperta, ma la svolta è simile a quella della sfericità della terra”, sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia da sempre attento ai temi ambientali. “Una rivoluzione che dimostra comunque che sarebbe stato imprudente ri-avventurarsi sulla strada del nucleare da fissione in Italia. Specie dopo decenni di inattività legata all’esito del referendum del 1987. Sarebbe significato essere la retroguardia della fissione. Quando invece si può essere l’avanguardia della fusione. La ricerca italiana approfitti di questa notizia. Il ministro dell’ambiente la affianchi e sostenga perché il futuro è più vicino di quanto si prevedesse“.