Gismondo teme l’influenza, ma i virologi si dividono sul test pre-cenone: farlo o non farlo, questo il dilemma
Le virostar tornano a battibeccare. In particolare, con il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù, che tira le somme sulla pandemia e i suoi effetti, ritroviamo la Gismondo e Crisanti alle prese con la diatriba sul tampone prima del cenone di Natale. Test sì o no? Per la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bio-emergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, il rapido della Vigilia «è inutile». Mentre il collega, microbiologo e senatore del Pd, rilancia: «A chi mi chiede se farei un tampone per Covid prima di incontrare per il cenone di Natale delle persone anziane e fragili rispondo: sì, lo farei, certo». Il pomo della discordia è un sondaggio lanciato su Twitter, al quale ha risposto anche il virologo Roberto Burioni…
Le virostar battibeccano a distanza sul test prima del cenone: Gismondo e Crisanti a confronto
Dunque, dicevamo: lo spunto per la riflessione – diventato motivo del contendere – è un sondaggio lanciato su Twitter, al quale ha risposto anche il virologo Roberto Burioni. Affermando, nello specifico, che lui il test lo farebbe prima di cenare a Natale con i genitori, 93 e 92 anni, perché «non voglio esporli a rischi evitabili con un tampone indolore. Che si fa da soli in due minuti e costa due euro». Sull’opportunità di fare un test pre-cenone, allora, si esprime a stretto giro anche Crisanti, che all’Adnkronos afferma: «Io penso la stessa cosa. Se uno deve incontrare persone fragili, anche se vaccinato, ci vuole un po’ di senso di responsabilità. Tutto qui».
Gismondo, «il Covid preoccupa molto meno dell’influenza: lo dicono i dati»
Così come allo stesso tempo – incalza Crisanti – «consiglio a tutte quante le persone fragili, anche vaccinate, di mettersi la mascherina quando stanno in luoghi pubblici o quando incontrano persone che non hanno mai incontrato». Un punto sul quale, peraltro, anche la Gismondo concorderebbe. Perché, pur asserendo che «fare il test rapido Covid prima del cenone di Natale è inutile», commentando all’Adnkronos Salute il sondaggio lanciato su Twitter, valuta «un consiglio assolutamente valido» quello di «usare la mascherina. O comunque evitare contatti stretti, se durante le feste incontriamo persone anziane e abbiamo qualche sintomo sospetto per Covid. Ma – aggiunge nel merito e non a caso – ancora di più per l’influenza».
«Le polemiche ci sono sempre state, ma bisogna attenersi ai numeri». E i numeri parlano più forte dell’influenza…
La microbiologa Maria Rita Gismondo, infatti, si dice «assolutamente d’accordo» con il virologo Giorgio Palù, (presidente Aifa), quando afferma che non si può più parlare di pandemia. E che anche se non ci libereremo del Covid, perché continuerà a essere presente con picchi nella stagione invernale insieme agli altri virus respiratori, oggi l’infezione da Sars-CoV-2 è meno letale dell’influenza. «Lo dico da tempo», ricorda all’Adnkronos Salute l’esperta del Sacco di Milano. «Attenzione a questa brutta influenza», invece. In confronto alla quale «il Covid ci preoccupa veramente molto poco». E se c’è chi attacca Palù per le dichiarazioni sul tema, «le polemiche ci sono sempre state – osserva Gismondo – ma bisogna attenersi ai numeri. E i numeri suggeriscono quanto Palù ha affermato».