Giustizia, Renzi: «Stiamo con Nordio». Pure il dem Gori si schiera: sinistra giacobina nel panico

10 Dic 2022 11:05 - di Federica Parbuoni
matteo renzi

Uno spettro agita i già poco tranquilli sonni del Pd: la riforma della Giustizia. Le linee programmatiche illustrate dal ministro Carlo Nordio e improntate al garantismo, infatti, fanno breccia anche nell’opposizione, dove non solo Matteo Renzi applaude, ma anche un esponente dem di peso come Giorgio Gori, che nel pieno del clima precongressuale manda ulteriormente in subbuglio i compagni di partito.

Matteo Renzi: «Siamo con Nordio»

«Se Nordio sarà lasciato libero di andare per la sua strada, seguendo le sue idee liberali, noi saremo con lui. E voteremo sì alla riforma come ha detto in aula l’altro giorno Enrico Costa. Speriamo che il Guardasigilli abbia la forza di andare fino in fondo», ha detto Renzi in un’intervista al Giornale di oggi, nella quale ha auspicato che «Salvini e soprattutto Berlusconi aiutino Meloni a scegliere la strada del garantismo». Per Renzi, in particolare, «il Cavaliere può essere decisivo perché nessuno stavolta potrà dire che ci sono norme ad personam». Inoltre, «sulla caratura morale di Nordio nessuno può avanzare dubbi, men che mai un azzeccagarbugli come Giuseppe “Condono” Conte o un ideologico pm d’assalto come Scarpinato». Comunque, nessuna tentazione inciucista: «Il centrodestra non ha bisogno di noi e noi non lo vogliamo aiutare: restiamo all’opposizione».

Il leader di Italia Viva: «Il congresso Pd? Se fosse vero, sarebbe garantisti contro giustizialisti»

Quanto alla guerra annunciata da certa magistratura alla linea Nordio, Matteo Renzi ha spiegato di non esserne stupito, mentre è rimasto sorpreso dal Pd. «Che quelli di Magistratura Democratica siano contro Nordio è ovvio. Nello Rossi, l’ideologo di Md, disse al vostro giornale che ci voleva il “cordone sanitario” contro di me. Stupisce però il Pd: vederli togliere dal Pantheon Beccaria e metterci Travaglio fa male al cuore», ha spiegato il leader di Italia Viva, per il quale i dem alle prese con il dibattito congressuale «sono imbarazzanti. Parlano di me per non parlare di sé». «La verità – ha aggiunto – è che un congresso vero sarebbe quello dove si scontrano garantisti contro giustizialisti. Non renziani contro ex. Ma se lo facessero finirebbe con una nuova scissione».

Giorgio Gori spiazza il Pd: «Le proposte di Nordio vanno sostenute»

Sullo sfondo c’è quello che sta avvenendo nel Pd, dove una presa di posizione di Giorgio Gori sta creando una certa maretta. «Il garantismo è il fondamento dello Stato di diritto. Le proposte di Nordio, rafforzamento della presunzione d’innocenza, separazione delle carriere tra pm e giudici, stop all’abuso della carcerazione preventiva e intercettazioni, vanno sostenute. Stop al giustizialismo di destra e di sinistra», ha scritto su Twitter Gori, che poi ha inviato lo stesso intervento anche al Foglio, sotto forma di lettera. Un intervento che non ha trovato alcuna sponda al Nazareno, da dove invece si sono levati allarmi e grida intorno alle linee programmatiche esposte dal ministro e si guarda con sospetto alle prese di posizione del sindaco di Bergamo, che alla segreteria sostiene Stefano Bonaccini e teme lo spostamento verso una sinistra «più estremista e più massimalista» incarnata da Elly Schlein.

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