Harry e Meghan, nel trailer della serie Netflix vittimismo e accuse «di odio e razzismo» (video)
«È un gioco sporco», dice Harry in un passaggio del trailer rilasciato da Netflix per il lancio dell’attesissima docu-serie che vede protagonisti lui e la moglie Meghan. La serie, che si intitola Harry e Meghan, uscirà l’8 dicembre, quando sulla piattaforma arriverà il primo dei due “volumi” che la compongono. Tre episodi a volume, per un totale di sei. Gli altri tre si potranno vedere dal 15 dicembre.
Harry e Meghan: la soap globale diventa docu-serie
Il trailer, che dura un minuto e 17, spiega che si tratta di «una serie senza precedenti ed ampiamente documentata», con i duchi che «mostreranno l’altro lato della loro love story». Di romantico, però, allo stato attuale trapela ben poco. Piuttosto, già si evince che questo nuovo capitolo di quella soap globale che è la storia d’amore tra il secondogenito di re Carlo e l’attrice Usa, fattasi duchessa, dividerà ancora di più gli animi. A partire da quelli dei Windsor al di qua e al di là dell’oceano.
La vera protagonista è la duchessa
Diversi personaggi compaiono nella clip, che in realtà sembra avere una sola protagonista: Meghan. C’è l’amica che parla di «una guerra» contro di lei; c’è l’amico che dice che «è una questione di odio e di razza». E poi c’è Harry subito dopo che dice, appunto, che «è un gioco sporco». Harry denuncia «la pena e la sofferenza» per le donne che si sposano nella famiglia reale britannica e, facendo riferimento alla madre Diana, spiega che «ero terrorizzato, non volevo che la storia si ripetesse». «Nessuno sa la piena verità, noi la conosciamo», aggiunge, spiegando che «è veramente difficile guardare indietro e chiedersi, cosa diavolo è successo?». E, ancora, c’è «una gerarchia della famiglia», ci sono «le fughe di notizie e la creazione di notizie ad arte: è un gioco sporco». E si tratta di un punto che tutto sommato può mettere d’accordo tutti, mentre resta apertissimo il dibattito su chi sia a condurlo, questo gioco che più che sporco sembra al massacro.
Harry: «È un gioco sporco». Ma resta la domanda: chi lo conduce?
È Meghan, che mal sopportava di non essere la prima donna? È Harry, che non ha mai superato il trauma della morte della madre e le imposizioni di una corte in cui, per nascita, doveva stare sempre un passo indietro? È stata la ditta, che davvero non ha avuto cura di proteggere e supportare Meghan? Che addirittura l’avrebbe offesa con commenti razzisti? È assai probabile che la docu-serie possa avere il solo effetto di radicalizzare ancora di più i sentimenti dell’opinione pubblica, con i sostenitori di Meghan (per lo più americani) sempre più certi che la sua sia stata una battaglia di libertà e emancipazione di fronte all’ingiusto trattamento che ha subito e i sostenitori della corona (per lo più europei) convinti che la sua sia stata la clamorosa ritorsione di una donna che avrebbe voluto il trono, pur sapendo di non poterlo avere. Nel frattempo, si fa strada la sensazione che l’unico soggetto a uscirne davvero vincitore è Netflix: il contratto milionario concesso ai Sussex promette di essere un investimento vincente.