L’allarme dei pediatri: «Ci aspettiamo un boom di casi d’influenza, bronchioliti e Covid»
Negli ambulatori dei pediatri di famiglia, in questo periodo di forte circolazione influenzale “la situazione è molto, molto critica. Siamo in ginocchio rispetto all’incremento marcato di malattie respiratorie: influenza, virus respiratorio sinciziale, a cui si aggiungono infezioni da Sars-CoV-2. Motivi per i quali siamo ormai a 120 contatti al giorno, in media, tra telefonate e messaggi, oltre a tutte le visite ai pazienti”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici (Fimp), che evidenza la pressione sulla pediatria del territorio, dovuta alla situazione epidemiologica.
I pediatri: l’influenza si sta allargando
“Abbiamo la percezione netta che l’influenza, che qualche settimana fa riguardava maggiormente la Lombardia e l’Emilia Romagna, con tassi di incidenza molto elevati – ricorda – si stia rapidamente allargando anche nelle altre aree del Paese. In Campania, ad esempio, abbiamo registrato un aumento esponenziale di casi sospetti”, dice D’Avino, precisando che si parla di casi sospetti perché non c’è una diagnosi con test per l’influenza. “Quando c’è febbre alta per 4 o 5 giorni, malessere generalizzato, dolori articolari, muscolari – descrive – è però assai probabile che si tratti di sindrome influenzale” .
L’allarme bronchioliti
E “tutto questo arriva – sottolinea il presidente Fimp – in un momento in cui noi pediatri stiamo fronteggiando anche le bronchioliti, infezioni dovute al virus respiratorio sinciziale, che colpiscono i bambini nel primo anno di vita, oltre a casi di Sars-CoV-2. Cerchiamo di tener testa a una situazione complicata che era “annunciata”, perché nell’altro emisfero l’epidemia influenzale era stata molto critica e aveva riguardato tanti bambini, più colpiti come fascia di età”.
«Ci aspettiamo settimane abbastanza intense»
Negli ambulatori dei pediatri di famiglia “abbiamo una situazione già critica, con le molte richieste di assistenza per i piccoli pazienti, che si accentuerà con le vacanze di Natale: le feste in famiglia, gli incontri familiari, i contatti ravvicinati favoriranno la circolazione virale. Ci aspettiamo settimane abbastanza intense. Dal punto di vista epidemiologico, dunque, non è un bel periodo, ci sarà un ulteriore incremento dei casi”.
L’appello dei pediatri: la vaccinazione è l’unica arma
Anche se non ci sarà la scuola, infatti, “il fatto di riunirsi a casa in 10 o 15 persone, con gli auguri e gli abbracci – sottolinea – favorisce i contagi. La preoccupazione è soprattutto per i nonni e le persone fragili della famiglia, che rischiano di più”. Davino poi lancia un appello, attraverso l’Adnkronos Salute: “La vaccinazione è l’unica arma che abbiamo contro l’influenza e noi vorremmo che fosse sempre più usata anche in età pediatrica. Per i bambini da 6 mesi a 6 anni è gratuita ed è fortemente raccomandata nei più grandi”.